A dare uno scossone all’annosa questione della riqualificazione del quartiere Tirone a opera della STU Tirone spa, la diffida con cui l’ing. Franco Cavallaro ha richiesto al Comune di Messina un pagamento di 5 milioni di euro tra danni e costi.
La vicenda affonda le sue radici nel 2003 con la nascita della società STU (Società di Trasformazione Urbana) Tirone spa, di cui il Comune detiene il 30%, per l’avvio di progetti di riqualificazione della centralissima area del Tirone da attuare, tra le altre cose, con la creazione di servizi e il recupero e restauro di edifici storici.
Ma dal 2003 si è fatto poco e niente e, dopo una serie di ritardi e diversi tira e molla tra la società e Palazzo Zanca, si è arrivati alla paralisi totale. Nel 2013, infatti, la giunta Accorinti ha sospeso la determina con cui l’allora dirigente dell’ufficio programmi complessi, l’ing. Mario Pizzino, aveva dato il via libera agli interventi progettati dalla Società.
Nei giorni scorsi a puntare nuovamente l’attenzione sulla questione, è stata l’azione intrapresa dall’ing. Cavallaro il quale ritiene che l’Amministrazione con le sua azioni abbia creato un danno alla società STU Tirone Spa, un danno risarcibile con 5 milioni di euro.
Sulla questione è intervenuto ieri, mercoledì 24 gennaio, con l’intento di fare chiarezza, l’assessore all’Urbanistica e ai Lavori Pubblici Sergio De Cola.
«Questa Amministrazione – spiega De Cola – sin dal suo insediamento ha ritenuto di esercitare le proprie prerogative chiedendo alla società STU Tirone, di cui il Comune è azionista non di maggioranza, di variare il programma di interventi per limitare gli impatti e concentrarsi maggiormente sulle attività di recupero e valorizzazione dell’esistente. Già dall’estate del 2015 le proposte dell’Amministrazione sono state trasmesse formalmente alla società e, successivamente, le stesse sono state supportate da un piano economico finanziario che dimostrava la fattibilità degli interventi. L’Amministrazione, proseguendo con un’azione propositiva ha, quindi, adottato una delibera proponendo al Consiglio di rinnovare la convenzione con la STU per poter avviare le azioni previste nel nuovo piano».
In sostanza, dichiara l’Assessore, non c’è stata nessuna azione dilatoria, né alcun tentativo di generare ostacoli da parte dell’Amministrazione, ma esclusivamente l’esercizio delle proprie prerogative di socio e un’azione propositiva riscontrabile in atti. In merito, De Cola rimanda all’ultima proposta di Delibera per il Consiglio.
«Va rilevato che la volontà di proseguire nell’azione della società è stata condivisa anche dall’ing. Cavallaro, almeno fino alla riunione tenutasi dal notaio nell’estate del 2017 – puntualizza l’Assessore – Stupiscono anche le dichiarazioni del Consigliere Carreri che sembrano basate su sensazioni e non su atti formali che raccontano, invece, come in occasione della discussione in Commissione della proposta di delibera presentata dall’Amministrazione, lo stesso abbia presentato numerosi emendamenti, tutti bocciati, per provare di fatto a cancellare il nuovo programma d’interventi e ripristinare il vecchio».
Il Consigliere Nino Carreri è intervenuto nei giorni scorsi accusando la giunta Accorinti di aver fin troppo rimandato la questione spostando l’attenzione su “tematiche di minore importanza”.
«In ultimo – conclude l’assessore De Cola – va evidenziato come l’azione dell’ing. Cavallaro non è supportata dalla società infatti il Consiglio di Amministrazione non ha assunto alcuna delibera che dia indirizzo a sostegno dell’azione che l’ingegnere minaccia di mettere in atto».
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