Aumentare i traghetti sullo Stretto di Messina e i voli da e per la Sicilia: è questo quanto richiesto dal Presidente della Regione Nello Musumeci al Ministero dei Trasporti per meglio gestire il traffico verso l’Isola, aumentato in maniera considerevole con l’avvio della Fase 2 della lotta al coronavirus.
Più nello specifico, il Governatore ha richiesto al Ministro Paola De Micheli di aumentare i voli da Roma per Palermo e per Catania (e viceversa), facendoli salire da 2 a quattro; e di incrementare i collegamenti navali tra Sicilia e Calabria da 5 a 8, in ogni direzione.
In ogni caso, se queste richieste dovessero ottenere i “sì” del Ministero, non cambierebbero le regole definite nella prima fase dell’emergenza per chi rientra sull’Isola: occorrerà sempre registrarsi sulla piattaforma web della Regione Siciliana; rimarrebbe l’obbligo di isolamento in quarantena e di sottoporsi (una volta ultimata la quarantena) al tampone rinofaringeo per la diagnosi del covid-19.
Tra le richieste presentate con una nota al Ministero dei Trasporti, c’è anche quella di far in modo che nello “stato di necessità” compreso tra le motivazioni valide per gli spostamenti, rientri anche chi ha bisogno di ricongiungersi con la famiglia o debba rientrare alla propria residenza o domicilio.
«Siamo arrivati alla Fase 2 – ha commentato Nello Musumeci – quindi bisogna allargare un po’ la maglia, ne siamo tutti consapevoli». Ma le decisioni che verranno prese d’ora in avanti dipenderanno dai dati dell’epidemia: «Valuteremo – ha aggiunto – se chiedere di aumentare, di volta in volta, il numero dei voli, delle corse del treno e dei traghetti sullo Stretto».
«Voglio chiarire – ha sottolineato il Presidente della Regione Siciliana – che un blocco per i casi di necessità non c’è mai stato. Neanche nei momenti più critici dell’epidemia, sia gli ordinamenti nazionali che quelli regionali hanno sempre consentito l’ingresso alle Forze dell’ordine, alle Forze armate, al personale sanitario, e per gravi motivi personali, sanitari o di famiglia».
Ma, a fronte di questa leggera riapertura, Nello Musumeci sottolinea la necessità di mantenere un comportamento prudente: «Nessuno deve pensare che la Fase 2 sia un “tutti liberi”, stiamo attenti. Il dato di tre regioni deve farci riflettere: in questo momento, Veneto, Lombardia e Piemonte assieme hanno 60 mila positivi, la Sicilia 2.200».
«Ho ricevuto centinaia di richieste – ha proseguito – da parte di ragazzi soprattutto che mi chiedevano “ci faccia a rientrare, ci faccia rientrare”. Sono padre e nonno e comprendo benissimo l’emozione, l’affetto e le necessità che si pongono in una famiglia. Ma credetemi è difficile trovare il punto di equilibrio per coniugare, da una parte, le esigenze affettive e, dall’altra, le esigenze della prudenza e della cautela, per evitare che si possa entrare in Sicilia senza sapere di essere portatori del virus. Come succede anche agli asintomatici. Quando c’è stato il famoso esodo di inizio marzo, su decine di migliaia di persone abbiamo trovato centinaia di positivi che non mostravano assolutamente alcun sintomo».
«Quindi – ha concluso il presidente della Regione Nello Musumeci – bisogna stare prudenti per evitare di ricominciare da capo. La ricaduta sarebbe più complicata della prima fase. Quindi buon rientro a chi ha più di un motivo per rientrare nella nostra Isola, per tutto il resto guardiamo avanti».
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