Andrebbe subito revocata, secondo Uil-Fpl la direttiva con cui il Segretario Generale del Comune di Messina Rossana Carrubba ha sospeso lo smart working (o lavoro agile) per i dipendenti di Palazzo Zanca. Secondo il sindacato, infatti, tale disposizione mettere a rischio coronavirus sia i lavoratori che gli eventuali utenti.
La direttiva risale a qualche giorno fa, e più precisamente al 10 agosto 2020. Il Segretario Generale Carrubba ha deciso di riportare sul posto di lavoro “fisico” i dipendenti del Comune di Messina, ma questa scelta non è andata giù all’organizzazione sindacale che si è subito opposta.
«Riteniamo – scrivono Pippo Calapai ed Emilio Di Stefano, rispettivamente segretario generale e responsabile provinciale della Uil-Fpl Messina – che la direttiva del Segretario Generale del 10/08/2020, con la quale dispone di sospendere il ricorso al lavoro agile al Comune di Messina nelle more che Dirigenti individuano per ciascun servizio quelle attività che possano essere svolte in lavoro agile nel limite del 50% dei dipendenti in servizio, così come prevede la normativa vigente, fissando il termine del 30 agosto per tali adempimenti, vada immediatamente revocata, per non mettere in serio pericolo la salute dei dipendenti e dei cittadini utenti».
A generare la reazione dell’organizzazione sindacale, la preoccupazione per i dati sui contagi da coronavirus che nelle ultime settimane hanno riguardato in particolare la Sicilia: «In un momento in cui le massime autorità governative Nazionali, Regionali e Locali – scrive Uil-Fpl – , sono fortemente allarmate dell’aumento dei casi di “ coronavirus” che si stanno registrando soprattutto nella nostra Regione, la sospensione del ricorso al lavoro agile dei dipendenti che attualmente ne usufruiscono su autorizzazione dei dirigenti, appare poco appropriata».
«Inoltre – proseguono Calapai e Di Stefano –, è in fase di definizione tra l’Amministrazione, le Organizzazioni Sindacali e i Rappresentanti della Sicurezza, un importante protocollo condiviso per la regolazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro, di cui tutti i soggetti ne debbono tenere conto. La Uil-Fpl ritiene pertanto che la direttiva emanata dal Segretario Generale sulla revoca dello smart working debba essere sospesa, in attesa della sottoscrizione del protocollo d’intesa che dovrebbe dare massime garanzie sull’integrità fisica dei dipendenti e non solo, ma anche dei cittadini utenti».
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