Il consigliere comunale Paolo David, con l’arrivo orami della bella stagione, si schiera dalla parte dei cittadini disabili e torna a puntare l’attenzione sulla problematica inerente le barriere architettoniche che impediscono a questi ultimi il libero accesso alle spiagge. Quelle barriere, appunto, che rendono «difficoltosi gli spostamenti o la fruizione di servizi».
Rivolgendosi al sindaco Renato Accorinti, al vice sindaco Guido Signorino, e all’assessore alle Politiche Sociali Antonino Mantineo, David ricorda che in Italia esiste una legge quadro, la 13/89, che tratta la questione dell’accessibilità e stabilisce i termini e le modalità in cui deve essere garantita. Inoltre, legge 104/92 sottolinea anche l’importanza di rimuovere ostacoli nelle attività sportive, turistiche e ricreative.
«Per gli impianti di balneazione, in particolare — ricorda in una nota il consigliere —, si prevede che le concessioni demaniali e i loro rinnovi siano subordinati alla visitabilità degli impianti ai sensi del decreto del ministero dei lavori pubblici 14 giugno, 1989, n. 236, di attuazione della legge 9 gennaio 1989, n 13, e all’effettiva possibilità di accesso al mare delle persone diversamente abili. Lo stesso articolo 23, poi, segnala che “chiunque, nell’esercizio delle attività di cui all’articolo 5, primo comma, della legge 17 maggio 1983, n. 217, o di altri pubblici esercizi, discrimina persone handicappate è punito con la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da lire un milione a lire dieci milioni e con la chiusura dell’esercizio da uno a sei mesi”».
In realtà — prosegue David — esistono alcuni progetti (come i Peba o Piani per l’Eliminazione delle Barriere Architettoniche o “Mare per tutti”, “Mare senza Barriere”, “Spiagge per tutti”, “Tutti al mare con… Job” e “Open sea”) finalizzati a rendere fruibili le spiagge; ma anche fondi a sostegno della realizzazione dell’abbattimento delle barriere architettoniche come Fiaba.
Pertanto, David chiede se l’Amministrazione «intende revisionare le concessioni ai lidi già esistenti, obbligandoli a predisporre l’accesso agevole ai diversamente abili; se intende predisporre anche a Messina, come già avviato in altri comuni, l’adesione al progetto “BalneAbile”, che prevede la fornitura di speciali sedie con ruote galleggianti che rendono agevole e confortevole il percorso sulla sabbia; quale sia la progettualità in itinere o da predisporre, per affrontare al meglio la problematica in oggetto».
«I cittadini con problemi e difficoltà motorie — conclude —, non possono e non devono vivere ai margini della società e della città ma hanno il diritto di dover vivere e fruire appieno gli spazi sociali».
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