Nel piazzale di ATM proseguono i lavori di scavo, dopo la scoperta, tra novembre e dicembre 2022, della “bomba ecologica” trovata sotto terra. Oggi è stata comunicata anche l’entità delle risorse che andranno messe in campo: oltre 3 milioni di euro più iva. Ma cos’è successo esattamente e perché la città lo sta scoprendo soltanto adesso?
Non ci sono ancora certezze sul periodo in cui sono avvenuti i fatti. I vertici di ATM ipotizzano che a metà anni Novanta – prima del passaggio alla nuova Spa – i cinque serbatoi rinvenuti siano stati nascosti durante la procedura di trasferimento dell’impianto di rifornimento. Allora il reato ambientale, disciplinato dal decreto legislativo n.152 del 2006, non era contemplato come oggi. Occorre però fare un passo indietro, per comprendere come l’attuale società abbia accidentalmente fatto luce su un pericolo fino a poche settimane fa sconosciuto nella sede di via La Farina.
Durante i lavori di ripavimentazione del piazzale è emerso il primo dei cinque serbatoi occultati. L’azienda aveva così deciso di affidare a una ditta del settore iscritta all’albo ambientale i lavori di smaltimento per 80.000 euro. La zona da bonificare è però aumentata sempre di più, passando da 200 a 1.400 metri quadrati. Nell’ultima perizia, realizzata nel 2017, non figurava nessuna area a rischio danno ambientale.
«Ce ne siamo accorti durante i lavori di riqualificazione del piazzale» ha raccontato il presidente di ATM s.p.a. Giuseppe Campagna nel corso della conferenza stampa di aggiornamento sullo stato dei lavori a cui hanno partecipato anche il sindaco di Messina, Federico Basile, il direttore generale di ATM, Claudio Iozzi e l’assessore comunale ai Trasporti, Salvatore Mondello. «Ad un certo punto – continua Campagna – ci siamo resi conto di alcuni avvallamenti strani che si sono intensificati con delle piccole crepe e lesioni. Abbiamo fatto uno scavo per capire cosa stesse succedendo: non sono stati svuotati i serbatoi».
Quanto costerà al Comune di Messina ripulire il piazzale di ATM
Come verranno finanziati questi interventi straordinari? Con il contributo del Comune di Messina, che dovrà attingere dai fondi previsti per il rifacimento di oltre 35 km di strada. L’importo a base d’asta è stato fissato a 2 milioni e 850mila euro, ma secondo il sindaco Basile serviranno più o meno 3,6 milioni.
«Sono il sindaco delle prime volte, ma non mi aspettavo questa prima volta» ha commentato il Primo cittadino Federico Basile. «Mi aspettavo una bella prima Vara, un bel primo Natale, ma avrei voluto evitare questa, che mi lascia perplesso. In passato in questa città chi doveva risolvere i problemi tendeva a coprirli. È uno scempio, è da criminali. Fino al 2018 questa città ha coperto le sue vergogne. Questi 3 milioni che serviranno per questo problema avrei potuto spenderli in servizi».
Basile ha anche promesso di presentare tutto alla Procura della Repubblica una volta terminata la bonifica, affinché siano accertate le responsabilità di quanto accaduto all’interno del piazzale dell’ATM. Al momento l’unico atto è la notifica di potenziale contaminazione che, come previsto dalla legge, è stata presentata dall’azienda.
La durata dei lavori
A un mese dall’inizio dei lavori, gli scavi sono arrivati a 6m di profondità e nel frattempo nel centro del piazzale si è formato un cratere circondato dalle montagne di terra contaminata raccolta dalle pale degli escavatori. Visto il disagio, ATM ha ottenuto dalle ferrovie la disponibilità a utilizzare un’area di proprietà di RFI dismessa dietro al piazzale. Sono stati preventivati tuttavia ritardi importanti nell’adeguamento del piazzale e nell’acquisto delle vetture elettriche finanziate con il PNRR, originariamente in programma nei primi mesi del 2023.
L’azienda trasporti ha 60 giorni di tempo, a decorrere dal 18 novembre 2022, per completare gli scavi. Dal 18 gennaio, ad ATM saranno dati altri 90 giorni per il conferimento in discarica dei materiali inquinanti – non solo carburante, ma anche vecchie pensiline – che coinvolgerà circa 400 autoarticolati. Ci saranno conseguenze per i lavoratori? «I nostri collaboratori e dipendenti non corrono nessun rischio – rassicura il direttore generale Iozzi –, c’è una centralina che lo segnalerebbe immediatamente».
«I lavori in corso – ha aggiunto l’assessore Mondello – saranno svolti con la massima precisione e celerità per garantire la piena sicurezza non solo della città ma anche dell’azienda di trasporto pubblico. L’interdizione di una buona parte del piazzale di ATM provoca ritardi non indifferenti sia nella quotidiana gestione dei servizi, sia nel portare a compimento il piano di sviluppo industriale previsto per i prossimi mesi all’interno della rivoluzione della mobilità messinese».
(279)