Nelle ultime settimane i tremori sul cratere sud-est dell’Etna erano stati registrati dagli esperti dell’Istituto Nazionale di Geologia e Vulcanologia (INGV). Nella giornata di ieri, martedì 14 dicembre, l’attività stromboliana, per quanto debole, è arrivata a produrre un quantitativo di cenere che si è rapidamente disperso nell’area sommitale, costringendo l’Aeroporto di Catania a sospendere lo spazio aereo per quasi tutto il giorno.
L’attività esplosiva si era intensificata a partire dalla notte di lunedì, con il trend di incremento dell’ampiezza media del tremore vulcanico entro l’intervallo dei valori alti e senza variazioni significative nell’attività infrasonica.
«Dalle immagini del sistema di videosorveglianza – ha scritto l’Osservatorio Etneo dell’INGV in un comunicato del 14 dicembre – si osserva che la colata lavica è in forte arretramento e la posizione del fronte si colloca a breve distanza dalla bocca effusiva ubicata a quota 2180 m s.l.m. L’intensa e continua emissione di cenere al Cratere di Sud-Est è proseguita fino alle ore 16:15 UTC circa. Dopo, l’emissione ha avuto un andamento variabile, alternando fasi in cui il materiale emesso è fortemente diminuito e si è disperso in zona sommitale, a fasi in cui l’emissione è ripresa in maniera continua disperdendosi in direzione Sud».
Aeroporto di Catania (Fontanarossa) riaperto: il comunicato di SAC
Oggi, nonostante la colata di lava prodotta dalla bocca del vulcano apertasi a quota 2.180 metri all’interno della Valle del Bove, il Fontanarossa ha potuto ripristinare il servizio dello scalo, rimasto paralizzato ieri per via dell’eruzione che ha causato una spettacolare colonna di cenere che il vento ha spinto in direzione aeroporto.
Buone notizie dunque per il traffico aereo. In un comunicato, la SAC (Società Aeroporto Catania), l’ente privato che gestisce Fontanarossa, ha annunciato la riapertura dello spazio aereo e dello scalo, tornato nuovamente operativo, precisando comunque che potrebbero verificarsi ritardi per i quali è raccomandato ai passeggeri di informarsi contattando le compagnie aeree.
Foto: Sailko/WikiCommons
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