In Sicilia nasce il Reimar, il Registro delle identità della pesca mediterranea e dei borghi marinari. Di cosa si tratta? È una sorta di catalogo online che si pone l’obiettivo di creare una rete per promuovere e valorizzare la storia dei borghi marinari, le tradizioni e i mestieri ad essi legati, la tutela e la salvaguardia della biodiversità marina, per fini turistici e non solo. Attualmente al suo interno ci sono 16 borghi, uno dei quali si trova in provincia di Messina.
Il registro è stato presentato questa mattina al dipartimento degli Affari extraregionali della Regione Siciliana, alla presenza dei vertici dell’assessorato e del dipartimento regionale e di alcuni sindaci delle località rivierasche. È suddiviso in sei sezioni integrate:borghi marinari; saperi del mare; celebrazioni rituali; espressioni tradizionali e spazi culturali; tonnare fisse, costruzioni e manufatti tradizionali; musei del mare. Lo scopo finale è arrivare alla certificazione dei “Borghi marinari di Sicilia”.
Il registro è ancora “in progress”, ma da una prima ricognizione della società incaricata, iWorld Ets, in collaborazione con i Flag/Gac di Sicilia, sono stati identificati 16 borghi marinari: Aci Trezza, Borgate di Acireale, Bonagia, Castellammare del Golfo, Cefalù, Favignana, Isola delle Femmine, Lipari, Marinella di Selinunte, Marzamemi, Portopalo di Capo Passero, Riposto e Torre Archirafi, San Vito Lo Capo, Borgate di Santa Flavia, Sciacca, Sferracavallo.
Come detto, il Reimar è ancora in fase di costruzione, quindi i territori interessati, e rispondenti ai requisiti, possono fare domanda per essere inseriti attraverso la piattaforma online. Le istanze di iscrizione possono provenire direttamente dai detentori di tradizioni e saperi orali (quali individui, comunità e gruppi) o, a seconda del caso, dai singoli Comuni. A decidere sarà poi una commissione nominata dal Dipartimento Regionale.
La piattaforma è disponibile a questo link.
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