Nuove restrizioni, nuove regole. Nella Sicilia zona gialla a partire da lunedì le preoccupazioni dei titolari dei pubblici esercizi crescono di pari passo ai contagi. «Il timore – spiega Carmelo Picciotto presidente di Confcommercio Messina e di Fipe Confcommercio – è che il peso delle nuove restrizioni possa ricadere sempre sulle stesse categorie, in primis i pubblici esercizi, che in questi mesi sono stati quelli che maggiormente hanno sopportato il peso della pandemia».
«Comprendiamo di certo la necessità di contenere i contagi ed accelerare sulla campagna vaccinale, a tal proposito ci siamo fatti anche promotori di campagne esclusive dedicate agli associati e alle loro famiglie – prosegue Picciotto – ma dobbiamo assolutamente evitare che la categoria dei pubblici esercizi si trovi nuovamente ad essere la sola a sostenere il peso economico delle nuove regole imposte dalla zona gialla, specie in un momento in cui la categoria sta cominciando ad intravedere alcuni segnali di ripresa».
«L’estate 2021, infatti, con l’Italia in zona bianca e nonostante l’introduzione del vincolo del green pass, ha visto un incremento degli incassi per i pubblici esercizi pari a tre miliardi di euro rispetto a un anno fa, ma ancora non basta» spiega Picciotto. «Secondo l’Ufficio Studi di Fipe-Confcommercio, rispetto all’estate 2019, l’ultima prima del Covid, la ristorazione ha incassato circa 2 miliardi di euro in meno. Un dato sul quale pesa in particolare la troppo lenta ripresa dei flussi turistici internazionali che incide negativamente sulle performance delle città d’arte. Anche per questo – conclude il presidente di Fipe e Confcommercio Messina – è necessario stabilizzare la ripartenza, scongiurando in ogni modo nuove chiusure e misure restrittive ai danni delle imprese».
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