In arrivo i primi 25 milioni di euro per le imprese e i liberi professionisti della Sicilia danneggiati dal covid: a comunicarlo è la Regione Siciliana che annuncia la riapertura, a breve, delle domande, con i 50 milioni di euro ancora a disposizione e nuovi criteri di ammissione. L’obiettivo è consentire a chi è stato escluso dalla prima tornata di richiedere e ottenere un finanziamento tra i 10mila e i 25mila euro e, su richiesta, un contributo a fondo perduto fino a 5mila euro.
Si sono chiusi lo scorso 9 settembre i termini del bando aperto dalla Regione Siciliana per lo stanziamento di ristori alle piccole e medie imprese, ai liberi professionisti e alle partite Iva che maggiormente hanno subito il contraccolpo della crisi scatenata dal coronavirus. Adesso, l’Istituto finanziario della Regione (Irfis) provvederà alla verifica della documentazione presentata e alla liquidazione delle risorse. I fondi per le nuove domande provengono dalla rimodulazione del Fesr 2014/2020 deliberata dalla Giunta regionale e ammontano a circa 50 milioni di euro.
«Conclusa questa prima fase – ha spiegato il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci – provvederemo a riaprire i termini, modificando i criteri per consentire anche ad altre aziende e professionisti di poter accedere alle agevolazioni. Un’altra opportunità per creare liquidità a sostegno delle imprese siciliane pesantemente danneggiate a causa del Covid».
«Procederemo – ha aggiunto l’assessore all’Economia, Gaetano Armao – con celerità all’erogazione delle somme e a modificare i criteri, riaprendo così i termini per permettere la presentazione delle nuove domande a tutti coloro che in questa fase non hanno potuto partecipare».
Il finanziamento concesso, ricordiamo, può andare da 10mila a 25mila euro, è a tasso zero, senza commissioni e senza garanzie: prevede 48 rate ed ha una durata complessiva di 72 mesi (comprensivi i due anni di preammortamento). Per ogni domanda si può richiedere un contributo a fondo perduto fino a 5mila euro per spese di sanificazione e adeguamento dei luoghi di lavoro.
Come cambieranno i requisiti nel prossimo bando? Per ottenere le risorse in questa prima tornata occorreva avere avviato l’attività entro il 31 dicembre del 2018 e aver avuto nel 2020 un fatturato inferiore del 40% rispetto al 2019. Per le Pmi il fatturato massimo non poteva superare i 250mila euro, per i liberi professionisti i 40mila euro. Adesso questi criteri verranno rivisti e ampliati in modo da consentire a più persone e imprese di fare domanda e ottenere le risorse.
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