Dare la possibilità di trovare un lavoro ai cittadini stranieri immigrati in Italia e regolarmente presenti sul territorio siciliano, favorendone l’autonomia abitativa e l’inclusione sociale: è questo l’obiettivo dei due avvisi pubblicati sul sito dell’assessorato alla Famiglia della Regione Siciliana. La dotazione finanziaria totale è di 4,4 milioni di euro.
Il primo avviso è indirizzato agli adulti in possesso di regolare permesso di soggiorno, prevede una dotazione finanziaria di 2,4 milioni di euro e un percorso formativo di inserimento lavorativo della durata massima di 8 mesi. Scopo del progetto è quello di fornire agli immigrati presenti sul territorio siciliano la possibilità di trovare un lavoro ed evitare di rimanere vittime di sfruttamento in settori come quello dell’agricoltura.
A spiegare meglio l’iniziativa è l’assessore regionale alle Politiche Sociali, Antonio Scavone: «L’avviso prevede un contributo di circa 6.200 euro per immigrato, una sorta di dote con cui finanziamo la formazione degli immigrati adulti attraverso percorsi integrati di inserimento lavorativo della durata massima di 8 mesi che prevedono un tirocinio extracurriculare e la fornitura di servizi specialistici di orientamento e accompagnamento alla ricerca di un lavoro. La “dote” servirà anche per erogare un’indennità di frequenza per la partecipazione ai tirocini e un contributo per il pagamento dei costi di locazione sostenuti dagli immigrati per il reperimento di un’abitazione autonoma».
Il secondo avviso, invece, è indirizzato ai giovani tra i 16 e i 23 anni – minori stranieri non accompagnati o neo maggiorenni – che hanno lasciato o stanno per lasciare i sistemi di accoglienza. Il progetto prevede una dotazione finanziaria di 2 milioni di euro e il coinvolgimento degli enti del terzo settore.
Anche qui, maggiori chiarimenti arrivano dall’assessore Scavone: «Anche per il secondo avviso è prevista una “dote” di 5.000 euro per soggetto e che servirà per finanziare la presa in carico dei destinatari, 400 su un totale di 1.359 Msna presenti oggi in Sicilia, mediante l’analisi dei bisogni, dei documenti e la verifica delle attitudini professionali, ma anche per l’inserimento abitativo e per le attività di accompagnamento alla ricerca del lavoro o di corso di formazione professionale».
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