A Palazzo dei Normanni prosegue, non senza polemiche, l’iter per l’approvazione della nuova riforma sulla gestione dei rifiuti in Sicilia. Dura l’opposizione del Partito Democratico, che ha votato contro la proposta emersa durante la seduta della commissione IV all’ARS del 20 aprile 2021.
«Sul fronte rifiuti – scrive Anthony Barbagallo, segretario regionale del PD Sicilia –, la musica non cambia: il nuovo testo approvato in commissione Ambiente oggi con il voto contrario del PD continua a prevedere 9 ato (ambiti di gestione, ndr) e non 5 così come invocato sia dalla corte dei conti che dal governo nazionale. lnoltre, le SRR vengono cancellate, comprese alcune eccellenze come Kalat ambiente, con procedure farraginose che rischiano di mandare in tilt il sistema».
Il PD chiede inoltre in che modo la giunta regionale intenda raggiungere gli obiettivi per la differenziata senza aver ancora individuato i nuovi impianti, visto che al centro della riforma ci sarebbero proprio le vecchie discariche e non sarebbe stato preso in considerazione, a detta del gruppo di opposizione, «il fabbisogno dei territori». Approvati, invece, dalla Commissione due emendamenti del PD che prevedono la centrale unica di committenza per i rifiuti e il divieto di subappalto.
«In aula – conclude il deputato Dem – ribadiremo il nostro no a questa non riforma e proveremo a modificare, in meglio, un testo che riguarda un settore nevralgico per la Sicilia su cui il Governo ha sprecato, ancora una volta, l’occasione».
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