Aumentano vertiginosamente le mini-discariche di elettrodomestici abbandonati e “cannibalizzati” per le strade di Messina. A segnalarlo è il presidente di MessinaServizi Bene Comune, Giuseppe Lombardo, che ha allertato la Polizia Municipale affinché controlli quali negozianti della città sono in regola con lo smaltimento dei rifiuti elettronici (Raee) e quali no.
Lavatrici, lavastoviglie, frigoriferi abbandonati e mancanti della componente elettronica sono stati ritrovati in giro per tutta Messina. Il sospetto di Giuseppe Lombardo è che qualcuno “cannibalizzi” gli elettrodomestici per rivenderne i pezzi o utilizzarli per altro anziché smaltirli correttamente portandoli nei centri di raccolta, come sarebbe previsto dalla legge.
«Abbiamo notato – ha affermato in proposito il Presidente di MessinaServizi Bene Comune – da alcune settimane un aumento esponenziale di mini discariche di elettrodomestici abbandonati in strada a Messina, privi tra l’altro della componente elettronica, e questo fa pensare ad abbandoni mirati».
«Sembrerebbe – ha spiegato – che qualcuno tolga questi componenti per magari rivenderli o utilizzarli per altro, invece di recarsi ai centri di raccolta privati per smaltire correttamente questo tipo di rifiuti (Raee), e dopo abbondano in strada le carcasse cannibalizzate. Per questo motivo abbiamo chiesto alla Polizia Municipale di verificare quanti degli esercenti che vendono elettrodomestici o i distributori e gli installatori di questi prodotti a Messina siano in regola per lo smaltimento dei rifiuti Raee, e quanti di questi conferiscono correttamente soprattutto i grandi apparecchi elettrici come lavatrici, lavastoviglie, frigoriferi nei centri di raccolta privati autorizzati. In caso contrario abbiamo chiesto di elevare delle elevate sanzioni».
Multe salate, quindi, per chi non è in regola con lo smaltimento dei rifiuti elettronici, come elettrodomestici o computer.
Smaltire elettrodomestici e rifiuti elettronici in generale: cosa prevede la legge
Vista la situazione, Giuseppe Lombardo ha voluto ricordare cosa prevede la normativa di settore per lo smaltimento degli elettrodomestici, come frigoriferi o lavastoviglie.
«La normativa – chiarisce – prevede che gli esercenti e i distributori che vendono un nuovo elettrodomestico sono tenuti a ritirare il vecchio apparecchio (uno contro uno). Il Decreto Ministeriale 65 dell’8 Marzo 2010 impone al distributore alcune regole:
- Comunicare in maniera chiara ai propri utenti che il suo esercizio è abilitato al ritiro dei RAEE in ragione di uno contro uno;
- Ritirare a titolo gratuito i RAEE dai propri utenti a fronte della vendita del nuovo a condizione che quest’ultimo sia equivalente per funzioni;
- Raggruppare i RAEE presso il proprio punto vendita, o presso un punto di raggruppamento diverso dal punto vendita a condizione che rispetti determinati requisiti e sia stato comunicato all’Albo Nazionale Gestori Ambientali;
- Trasportare i RAEE raggruppati ad un centro di raccolta al raggiungimento dei 3500 Kg e comunque non oltre un mese dal ritiro dei RAEE stessi;
- Compilare uno schedario di carico e scarico per tenere traccia dei RAEE presi in carico e di quelli scaricati presso il centro di raccolta;
Affinché il distributore possa compiere questi passaggi è però prima necessario che esso si registri all’albo nazionale gestori ambientali nell’apposita sezione RAEE compilando la relativa modulistica messa a disposizione dall’Albo sul suo sito ufficiale (a questo link).
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