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Semi-lockdown a Messina con negozi chiusi alle 18? C’è chi dice no

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L’ordinanza De Luca non è ancora stata firmata, la decisione non è ancora stata presa, ma anche solo l’ipotesi di un mini-lockdown a Messina con contestuale chiusura dei negozi alle 18.00 ha scatenato diverse reazioni. Prima fra tutte quella di Alberto Palella, presidente di Confesercenti, che chiede al Sindaco di trovare «soluzioni diverse che non colpiscano ancora una volta il commercio».

I nuovi provvedimenti per arginare la diffusione del coronavirus in città dovevano essere vagliati già nella giornata di ieri, ma i tempi sembrerebbero essersi allungati e nuove ipotesi hanno fatto il loro ingresso nel dibattito aperto tra Prefettura e Palazzo Comunale. Il Primo Cittadino, che inizialmente aveva annunciato di voler richiedere un vero e proprio lockdown di 15 giorni per Messina, sembrerebbe aver aggiustato leggermente il tiro dopo il primo incontro con il Prefetto.

Dalle ultime dichiarazioni rilasciate pubblicamente dal Prefetto Maria Carmela Librizzi, le ipotesi effettivamente prese in considerazione sarebbero: divieto di stazionamento in piazze e spiagge nei weekend; chiusura di alcune strade particolarmente frequentate e rimodulazione degli orari di apertura delle attività commerciali. Proprio quest’ultimo punto appare come il nodo più difficile da sciogliere. Il Primo Cittadino, infatti, avrebbe proposto di abbassare le saracinesche dei negozi della città alle 18.00 vietando anche l’asporto per ristoranti, rosticcerie, bar e locali analoghi. Resterebbe, in sostanza, solo la consegna a domicilio.

Non è d’accordo Alberto Palella di Confesercenti Messina : «Premesso che siamo assolutamente concordi sulla necessità di contenere l’emergenza contagi e porre un freno agli assembramenti – scrive in una nota – non si comprende però perché si debba continuamente infierire sui commercianti, categoria letteralmente in ginocchio e che fin dall’inizio della pandemia ha pagato e continua a pagare un prezzo altissimo. Dunque pur condividendo le premesse che risiedono alla base dell’azione del Sindaco, non possiamo però condividere le misure che si prepara ad adottare. Chiediamo al Primo cittadino di cercare di raggiungere gli obiettivi che si è posto e che, ribadiamo, sono condivisibili, trovando soluzioni diverse che non colpiscano ancora una volta il commercio».

Cosa succederà adesso e quando verrà presa la decisione? Ancora non si sa. Dalla Prefettura ancora non c’è stata alcuna comunicazione, mentre il sindaco di Messina, Cateno De Luca, è – stranamente – assente dai social da circa 24 ore.

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  1. Sarebbe ora di finirla di colpire i soliti noti, e cioè commercianti e partite I.V.A., ormai alla deriva. De Luca non ha ancora capito, o fa finta di non capire, che un provvedimento del genere, rappresenterebbe la spinta definitiva verso l’abisso. Sono momenti, questi, in cui bisogna mantenere la massima razionalità, senza lasciarsi prendere dalle solite manie di protagonismo, attraverso deliranti dirette televisive o via web. G.Arena

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