Expo a Milano o concerto del Primo Maggio a Taranto? Nessun dubbio per il sindaco di Messina, Renato Accorinti, che ha scelto la seconda opzione, un contesto più in linea con il suo “fare rivoluzionario”. Il Primo cittadino messinese non ha titubato, come lui stesso ha dichiarato, nel declinare l’invito alla cerimonia di apertura dell’esposizione universale a Milano, dove era stato invitato in qualità di rappresentante di una città metropolitana.
«Sono qui a Taranto perché ho scelto di stare qua. Ero invitato all’Expo come sindaco delle città metropolitane ma non avevo l’interesse a stare in un posto dove si proclama di nutrire la terra e gli sponsor sono quelli che l’affamano». In linea con i suoi principi, Accorinti ha pensato, dunque, di non portare Messina all’Expo. Per la città dello Stretto, non avrebbe certo segnato la svolta la presenza del suo primo cittadino a Milano. Il sindaco scalzo ha scelto di sposare ancora una volta la causa degli ultimi preferendo intervenire a Taranto al dibattito “Legalità; quale Giustizia?” che ha anticipato il concerto del Primo Maggio.
«Sono qui – ha aggiunto – con tutta quella gente dell’Italia che è unita attraverso movimenti, associazioni, cittadini. Vogliamo fare un cambio netto del nostro futuro, è tutto nelle nostre mani. Allora – ha proseguito – c’è l’impegno di stare assieme, di condividere le lotte e di condividere un pensiero di una nuova politica che deve nascere dal basso dai cittadini: sono convito che insieme faremo una nuova nazione».
Il nostro sindaco, il rappresentante all’Expo non voleva proprio farlo. Se lo slogan che accompagna l’edizione milanese è nobile, a non andargli a genio è tutto quello che ruota intorno al “grande baraccone” su cui i giornali hanno speso fiumi di parole nei mesi che hanno preceduto l’evento.
Insomma, dei circa 4mila inviti inoltrati dalla sede di Expo a politici e personalità di spicco – Letizia Moratti, Romano Prodi, Sergio Mattarella, Giorgio Napolitano, Matteo Renzi, Silvio Berlusconi, Mario Monti, Enrico Letta – per la cerimonia di inaugurazione, almeno uno sappiamo per certo che è stato rifiutato.
Almeno, il nostro sindaco non si è ritrovato in situazioni imbarazzanti come è accaduto al primo cittadino di Roma, Ignazio Marino, che invitato si è ritrovato senza posto a sedere. Tanto quell’eventuale “posto a sedere”, il nostro non lo ha neanche tenuto in considerazione.
Giusy Gerace
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