Consiglio Comunale di fuoco per la presa d’atto della determina del sindaco Cateno De Luca sul Piano Tari 2021. Scontro aperto tra il presidente Claudio Cardile e l’assessore Musolino, al termine del quale il rappresentante del Civico Consesso ha chiesto alla Polizia Municipale di scortare fuori l’esponente della Giunta De Luca (che ha però lasciato l’Aula insieme al vicesindaco Previti). La determina, in ogni caso, ha ottenuto un secco “NO” da parte dei consiglieri comunali (ad esclusione di Gruppo Misto e Forza Italia).
La delibera ha ottenuto 16 voti contrari (Andrea Argento, Cristina Cannistrà, Giuseppe Fusco e Paolo Mangano del M5S, Dino Bramanti e Giovanni Scavello della Lega, Francesca Cacciola, Nino Interdonato e Piero La Tona di Sicilia Futura, Gaetano Gennaro, Alessandro Russo e Antonella Russo del PD, Giandomenico La Fauci e Francesco Pagano di Ora Messina, Massimo Rizzo di Libera Me, Salvatore Sorbello di Ora Sicilia), 10 favorevoli (Giovanni Caruso di Bramanti Sindaco, Francesco Cipolla, Serena Giannetto, Nello Pergolizzi, Salvatore Serra, Alessandro De Leo del Gruppo Misto, Nicoletta D’Angelo, Rita La Paglia, Salvatore Tamà e Ugo Zante di Forza Italia) 2 astenuti (Giuseppe Schepis della Lega e il presidente Claudio Cardile). La proposta di delibera è stata respinta.
2021, Odissea Tari
Di cosa stiamo parlando? Facciamo un breve recap, per chi si fosse perso le “puntate precedenti”. A inizio luglio il Consiglio Comunale ha bocciato il piano tariffario sui rifiuti presentato dalla Giunta De Luca per il 2021 e contenente, tra le altre cose, un aumento della Tari del 9% – dovuto, secondo quanto affermato dal primo cittadino, a dei cambiamenti nella normativa nazionale rispetto al 2020. Dopo un dibattito a mezzo social piuttosto acceso, l’Amministrazione ha ripresentato la stessa delibera, con alcune lievi modifiche puramente formali, che il Consiglio Comunale ha nuovamente bocciato lo scorso giovedì.
A questo punto, Cateno De Luca ha firmato una determina sindacale contenente gli stessi provvedimenti con l’obiettivo di scavalcare il Consiglio Comunale (che però, tecnicamente, ha competenza in materia). Determina appoggiata da quella parte dell’Aula che già aveva detto “SÌ” alla delibera “originale” sul piano Tari 2021. Proprio questi consiglieri hanno richiesto la convocazione di una Seduta straordinaria urgente per “prendere atto” della determina sindacale. Nonostante il parere del Segretario Generale, Rossana Carrubba, che, ha spiegato Cardile, ha sottolineato “l’assenza di una valenza giuridica della richiesta presa d’atto dell’organo consiliare rispetto alla determinazione sindacale”, e l’intenzione manifestata dal Presidente di inviare gli atti dei lavori d’Aula alla Corte dei Conti per “tutte le valutazioni del caso”, la Seduta è stata convocata per oggi, martedì 3 agosto, alle 18.00.
La discussione in Aula
Nello Pergolizzi (Gruppo Misto)
«La proposta di delibera prende atto di una determina del Sindaco. E il sindaco si assume la responsabilità delle conseguenze di questo provvedimento. Nel resto d’Italia il soggetto che può approvare il PEF è la Giunta, in Sicilia da quello che dicono le sentenze è il Sindaco, ma il Segretario Generale sembrerebbe di parere diverso. Un consigliere comunale deve prendersi le sue responsabilità verso le condizioni in cui versa la città».
«Perché in questo consiglio comunale non ci si preoccupa della carenza di organico di MessinaServizi? Si riconosce solo il fatto che bisogna affossare questa delibera per affossare De Luca e quindi la città. Mi assumo la responsabilità. E per la città, per i lavoratori della MessinaServizi, per coloro che saranno messi in cassa integrazione e per le assunzioni che non si potranno fare, mi sento di votare favorevolmente questa delibera e chiedo ai miei colleghi di fare altrettanto».
Massimo Rizzo (Libera Me)
«Ci sono tre questioni che vanno affrontate. La prima è una questione che attiene all’agibilità democratica di questa città. Un Consiglio Comunale per due volte, a torto o ragione, ha detto “no” a una proposta di delibera. Ma c’è il tentativo di sovrastare la volontà del Civico Consesso attraverso un atto che è illegittimo, non ha nessun significato amministrativo e, soprattutto, è un tentativo di una politica becerona che vuole superare con un atto d’imperio la volontà popolare. Perché la volontà del Consiglio rappresenta la volontà popolare».
«La delibera presentata dal collega Pergolizzi, e questa è la seconda questione, chiede una presa d’atto. Mi domando cosa significhi. Posso prendere atto che il collega La Tona è alto, dopodiché la mia presa d’atto di questa determina ha lo stesso valore, il nulla, il vuoto cosmico».
«Terza considerazione, chiedo ai colleghi, anche per una questione di dignità del ruolo e della funzione che svolgiamo, come si fa a votare favorevolmente una delibera che contiene nella parte motiva la considerazione che le deliberazioni del consiglio sono illegittime e arbitrarie. Questo, tra l’altro, ci espone a possibili ricorsi». Ricorsi, spiega Rizzo, motivati dal fatto che nei provvedimenti precedenti è data la competenza per la Tari al Consiglio Comunale e in questo caso verrebbe data invece al Sindaco, delegittimando gli atti precedenti.
Alessandro Russo (PD)
«Ricordate l’ordinanza dell’iper-zona rossa? Quello era il prequel, ora c’è il sequel della saga di Catenopoli. Per fortuna c’è un Segretario Generale che ci ricorda cosa prevede la legge. Questo Consiglio si è espresso dicendo “NO” per ben due volte alle tariffe perché si è ritenuto che questo momento di crisi non consentisse di aumentare le tasse. La legge prevede una salvaguardia ed è l’applicazione del PEF precedente. Tutto ciò che sta avvenendo è una scelta del sindaco De Luca che vuole mettere spalle al muro il Consiglio Comunale».
«Si è ritenuto legittimamente da un punto di vista politico di non aumentare le tasse. Se devono essere fatte delle spese ci si organizza a livello gestionale come hanno fatto gli altri comuni, come ha fatto Palermo stessa. La Giunta non ha competenza per presentare una determina come questa, né da sé né tramite interposta persona, come il consigliere Pergolizzi. Siamo chiamati qui a presidio della città e delle casse comunali. Dobbiamo fare gli interessi di questo Comune».
Carlotta Previti (Vicesindaco)
«Vorrei ricordare che in Italia vige il Diritto Europeo e in particolare una direttiva che obbliga gli Stati a fare in modo che i costi di gestione delle discariche siano coperti dall’Ente gestore. Nel momento in cui non si ottempera ad una direttiva c’è una procedura d’infrazione. Noi siamo un territorio in cui il ritmo di insorgenza di discariche sia di una a settimana. Nell’ultima settimana una in zona Sud e una sui colli. Dobbiamo provvedere a eliminare questo degrado. L’aumento della tassa sarebbe di 30 euro e questo costo ce lo ritroveremmo comunque l’anno prossimo. Nel momento in cui non abbiamo in bilancio le somme e non abbiamo previsto la copertura di questo servizio perché non è stato approvato l’aumento della tariffa, si determina un debito fuori bilancio».
«Dopodiché la legge impone anche che ci sia una revisione del fondo rischi, che viene calcolato in base al metodo imposto da Arera. Per questi motivi il Sindaco si è assunto l’onere di firmare quest’atto in attesa che Arera si esprima sul PEF. Se si esprimerà positivamente questa tariffa sarà vigente, altrimenti no. La motivazione alla base di questa determina l’ho appena esposta: il Sindaco tutela anche voi nei confronti dell’insorgenza di debiti fuori bilancio».
Antonella Russo (PD)
«Il Sindaco è stato invitato e non c’è. Penso sia a registrare il suo brano “A modo mio”. Sicuramente ascolterà e saremo oggetto della diretta di domani. Il Sindaco non c’è. Ha detto che questo Consiglio comunale è importante, ma non c’è. Non c’era neanche la prima volta che abbiamo votato la delibera, era a Fiumedinisi a registrare un brano. Non c’era alla seconda votazione. Noi parliamo qui, il Sindaco non c’è e non c’è dibattito. Ci sarà la risposta video dell’indomani con cui i sindaco risponderà con i suoi modi ai nostri interventi. Nella sua diretta inizierà a denigrare e insultare i componenti di quest’Aula, a istigare i cittadini. Mi dolgo del fatto che ad alcuni di voi questo sembri normale».
«Mi stranisce che l’assessore Previti stasera parli nel merito della delibera perché qua il problema è un problema a monte ed è quello del rispetto delle istituzioni, che voi non avete. Il rispetto delle competenze istituzionali. Stasera voi state cercando di ribaltare le regole democratiche, perché l’organo competente è il Consiglio Comunale, che si è pronunciato ben due volte. È chiaro che il sindaco, quando non gli piace la decisione dell’Aula, cerca altre soluzioni. Le decisioni del Consiglio Comunale si rispettano. Sta mancando la libertà di opinione di ciascuno di noi. Spesso abbiamo dimenticato che abbiamo una dignità da difendere».
Scontro tra il presidente Claudio Cardile e l’assessore Dafne Musolino
A rendere più agitate le acque a Palazzo Zanca, un acceso scontro tra il presidente Claudio Cardile e l’assessore Dafne Musolino. Durante i lavori, il presidente del Consiglio Comunale ha sottolineato come la parola – per quel che riguarda la Giunta – spettasse al Sindaco, invitato ma assente, e all’assessore competente. In mancanza del Sindaco, a parlare, secondo Cardile, doveva essere uno dei due assessori presenti, ma non entrambi. Difforme l’interpretazione del consigliere Nello Pergolizzi e dello stesso assessore Dafne Musolino, per i quali, invece, il Presidente avrebbe dovuto dare la parola ad entrambi i componenti della Giunta.
Dopo una discussione piuttosto accesa, durante la quale i toni si sono alzati notevolmente, il presidente Cardile ha chiesto alla Polizia Municipale di scortare fuori l’assessore Dafne Musolino. L’esponente della Giunta, insieme al vicesindaco Carlotta Previti, ha allora abbandonato l’Aula.
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