Scintille a Palazzo Zanca per l’assenza di De Luca. La replica della Giunta

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Scintille a Palazzo Zanca. PD e Movimento 5 Stelle contestano l’assenza da Messina del sindaco Cateno De Luca, lo accusano di aver «lasciato una città senza guida politica» e chiedono spiegazioni «istituzionali e trasparenti». Immediata la replica della Giunta comunale, attraverso il sito del Comune.

Il primo cittadino di Messina, si sa, è assente dal palazzo municipale da oltre un mese. Le motivazioni le ha rese note tramite la propria pagina Facebook, spiegando che si tratta di ragioni familiari. Sarebbe dovuto rientrare lunedì 15 giugno, ma «per sopraggiunti motivi familiari», il suo ritorno è stato rinviato, forse ancora di qualche settimana.

Nella giornata di ieri sia i consiglieri comunali del PD Felice Calabrò, Gaetano Gennaro, Alessandro Russo e Antonella Russo che i colleghi del Movimento 5 Stelle Giuseppe Fusco, Andrea Argento, Cristina Cannistrà, Giuseppe Schepis e Paolo Mangano hanno chiesto spiegazioni al Sindaco. Ma i consiglieri hanno puntato l’attenzione, tra le altre cose, anche sulla  «fugace apparizione» del primo cittadino per esitare la delibera di impugnazione del decreto del Presidente della Repubblica che settimane fa ha di fatto annullato la banca dati che avrebbe dovuto regolamentare l’attraversamento dello Stretto di Messina durante l’emergenza.

Immediata la reazione della Giunta comunale, che ha definito le parole del del PD «un attacco offensivo e inopportuno».

Pubblichiamo, di seguito e in maniera integrale, le note del PD e del M5S e il messaggio dell’Amministrazione pubblicato sul sito di Palazzo Zanca.

Il PD: «L’assenza di De Luca non è più tollerabile»

collage del gruppo del pd in consiglio comunale: felice calabrò, gaetano gennaro, alessandro russo, antonella russo«Per tutto questo tempo abbiamo atteso con pazienza di conoscere le reali motivazioni che stanno impedendo di fatto al Sindaco di esercitare il proprio mandato con la sua presenza fisica a Palazzo Zanca – scrivono i consiglieri del gruppo PD. Evidenziamo che fino ad oggi il sindaco De Luca non ha ritenuto di comunicare con modalità istituzionali e trasparenti alla città i motivi e la durata della sua assenza. Né possono considerarsi sufficienti le scarne e criptiche comunicazioni flash attraverso la sua personale pagina Facebook seguita solo dai suoi supporters.

Crediamo sia giusto che la città sappia con precisione quanto ancora debba attendere per riavere un Primo cittadino nella pienezza delle sue funzioni, considerata la delicatezza economico-sociale del momento contingente, e la pendenza dei cronici problemi della città non ancora adeguatamente affrontati e risolti da questa Amministrazione.

Augurando una pronta e piena guarigione al padre del Sindaco, riteniamo al contempo, sotto il profilo istituzionale quale prima carica cittadina, non più tollerabile il protrarsi della sua assenza che comporta una vacatio di fatto del ruolo di guida dell’amministrazione della città».

L’impugnazione del decreto del Presidente della Repubblica di annullamento della banca dati

«Peraltro – proseguono Antonella Russo, Alessandro Russo, Felice Calabrò e Gaetano Gennaro –, oltre alla fugace apparizione in occasione della festa della Patrona di Messina e, pare, anche per incontrare privatamente Matteo Salvini, durante il suo recentissimo tour nella nostra provincia, registriamo con stupore che mentre di fatto da oltre un mese qualsiasi responsabilità è stata demandata al vicesindaco ed alla giunta, lo scorso 12 giugno il sindaco De Luca si è materializzato nel Salone delle Bandiere di Palazzo Zanca ove, in tarda sera, è stata esitata la delibera di giunta n. 260. Tale delibera ha come oggetto l’impugnazione del decreto del Presidente della Repubblica, che ha annullato l’ordinanza sindacale con la quale lo stesso De Luca aveva istituito la “banca dati” di attraversamento dello Stretto, con conferimento di incarico legale all’avvocato Carlo Taormina e al professor Angelo Clarizia. Pur non entrando nel merito della chiara fama professionale di entrambi, consideriamo insolita, oltre che inopportuna, la nomina al primo dei due professionisti, che da anni è il legale personale del Sindaco ed universalmente riconosciuto come esperto di procedimenti penali.

Nel merito, riteniamo estremamente grave sotto il profilo istituzionale, oltre che dannoso per l’immagine della città, che si impugni davanti al Tar Lazio un decreto del Capo dello Stato, emesso su deliberazione del Consiglio dei Ministri, fondata sull’autorevole parere espresso sul caso specifico dal Consiglio di Stato.

Tale scelta, che valutiamo certamente infausta e non più attuale a prescindere dall’esito, non fa altro che acuire l’inutile scontro con le cariche dello Stato alimentato dal sindaco De Luca nella fase del lockdown, e che speravamo invece si dissolvesse col tempo, con la certa conseguenza che Messina rimarrà ancora più isolata rispetto alle Istituzioni nazionali, le quali, comunque, non faranno mancare alla città i fondamentali aiuti per  superare la fase di grave crisi che stiamo vivendo a vari livelli.

Stigmatizziamo in modo netto il comportamento di chi ritiene che le Istituzioni possano essere utilizzate per vicende e battaglie politiche personali, che poco o nulla hanno a che vedere con l’interesse generale della città e dei cittadini».

Movimento 5 Stelle: «De Luca ha lasciato Messina senza guida politica»

Sulla stessa lunghezza d’onda i consiglieri del Movimento 5 Stelle – Giuseppe Fusco, Andrea Argento, Cristina Cannistrà, Giuseppe Schepis e Paolo Mangano – che, con una nota, dichiarano: «Dopo oltre un mese di assenza, Cateno De Luca rompe il suo silenzio e annuncia che impugnerà il decreto del Presidente della Repubblica che annullava l’ordinanza del sindaco del Comune di Messina che istituiva la tanto discussa banca dati per regolamentare l’attraversamento sullo Stretto.

Bisogna, innanzitutto, considerare il costo a cui andranno incontro i cittadini messinesi per l’incarico già conferito con una delibera della Giunta ai due legali (Angelo Clarizia e il noto penalista Carlo Taormina), incaricati di seguire la vicenda, che sembra essere più una questione di principio che rivestire un aspetto sostanziale, nell’interesse della nostra città.

Ci saremmo aspettati un ritorno sulle scene più proficuo da parte del Sindaco che, ha lasciato una città senza guida politica in un momento così delicato. Purtroppo, De Luca non si smentisce e cerca popolarità facendosi artefice di iniziative che lasciano perplessi e che danno, ancora una volta, una immagine negativa di Messina».

La Giunta De Luca: «Attacco offensivo e inopportuno»

Foto di Cateno De Luca e della sua Giunta comunaleQuesta la risposta della Giunta De Luca al PD pubblicata sul sito istituzionale del Comune di Messina:

«I consiglieri del PD – scrive la Giunta – hanno sferrato oggi un attacco al Sindaco che, se non fosse inopportuno ed offensivo, potrebbe anche far sorridere. Questi signori, minimizzando su problemi personali e familiari che non conoscono, vorrebbero, a quanto pare, dettare l’agenda al primo cittadino.

L’aspetto ridicolo è, che dopo avergli contestato l’assenza fisica da Palazzo Zanca, di cui, lo ricordiamo, De Luca non è il custode, criticano gli atti da lui compiuti quando ha partecipato alle riunioni della Giunta Municipale. Sul punto ci teniamo a precisare che non c’è stata giornata che non abbia visto impegnato il nostro Sindaco in incontri con noi Assessori, ovunque egli si trovasse… persino in ospedale in occasione del ricovero di suo padre!

E tali continui e quotidiani contatti ci permettono di sostenere senza timore di smentita che non vi è stato alcun incontro con Matteo Salvini, il quale, a differenza di altri, ha ben compreso le ragioni di uomo occupato e preoccupato per le condizioni di salute del padre. I signori consiglieri comunali esibiscano le prove di questo incontro De LucaSalvini oppure chiedano scusa per evitare di passare per ciarlatani istituzionali. Infine riteniamo inutile qualsiasi commento sul ricorso che la Giunta collegialmente ha voluto proporre a tutela del prezioso lavoro svolto durante l’emergenza Covid-19 che ha causato anche un inedito scontro istituzionale del nostro Sindaco con il Ministro degli Interni e del quale abbiamo chiesto nelle sedi giudiziarie il chiarimento definitivo».

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