5 anni per porre fine alla stagione delle baracche, 2 mesi e mezzo per lo sbaraccamento totale di 7 zone della città. Sono queste le “nuove” scadenze del risanamento di Messina fissate dal sindaco Cateno De Luca negli scorsi giorni.
Se la settimana scorsa il Primo Cittadino, a seguito della sua trasferta palermitana, aveva affermato che entro 5 anni – e «grazie a Musumeci» – l’era delle baracche sarà finita; nelle scorse ore Cateno De Luca ha fissato una nuova scadenza, più vicina ma riguardante solo alcune delle zone interessate.
Nello specifico, ha scritto sui social: «Le zone che saranno totalmente sbaraccate entro dicembre 2019 con relativa demolizione sono Fondo Fucile, Fondo Saccà, case D’Arrigo, Camaro Sottomontagna, Annunziata, Macello Vecchio e Via delle Mura».
Nella riunione svoltasi ieri, ha specificato inoltre Cateno De Luca, è stato elaborato «un puntuale cronoprogramma per l’acquisto di circa 300 immobili con le risorse già disponibili della legge 10/90, PON Metro e Capacity mentre la programmazione POC sarà attivata dal 2021 in poi.
Buone notizie, si direbbe. Ma di date e scadenze, soprattutto per quel che riguarda il tema delle baracche, nel corso dell’ultimo anno ne sono state date tante. Stando a quanto annunciato a inizio mandato, infatti, lo sbaraccamento, a Messina, si sarebbe già dovuto avere. Le fatiscenti abitazioni della periferia cittadina, si ricorda, dovevano essere svuotate entro il 31 ottobre 2018, per poi procedere alla demolizione entro il 31 dicembre di quello stesso anno.
Ma, sebbene dei passi avanti si siano fatti e diversi alloggi siano stati assegnati e consegnati, a oggi, buona parte delle baracche della città dello Stretto sono ancora dov’erano uno, due, tre anni fa.
Premesso questo, con quali finanziamenti dovrebbe essere raggiunta questa (nuova) prima tappa dello sbaraccamento? Lo spiega De Luca stesso sulla propria pagina Facebook: «Abbiamo lavorato oltre un anno per reperire circa 75 milioni di euro per le una complessiva azione per il risanamento – scrive lanciando l’usuale stoccata a chi lo ha preceduto –, ma ancora mancano circa 200 milioni di euro perché le precedenti amministrazioni comunali si sono fatti togliere le risorse della legge 10/90 per circa 150 milioni di euro».
«Con l’approvazione del Parlamento Siciliano della modifica della legge 10/90 della settimana scorsa – specifica il sindaco di Messina – si potrà agire con lo sbaraccamento omogeneo in quanto saranno inseriti nella nuova graduatoria anche i cosiddetti abusivi, perché non rientranti nel precedente censimento del 2002».
Oggi a Roma, conclude De Luca, si terrà una riunione all’Agenzia di Coesione finalizzata la convalida di questo programma. Adesso non resta che segnare la data sul calendario e attendere per vedere se questa scadenza verrà rispettata o meno.
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