Dopo mesi di attesa, Legambiente ha ottenuto una risposta – parziale – all’interrogazione posta al sindaco Cateno De Luca circa i prodotti usati ad agosto per la sanificazione delle spiagge e delle strade di Messina. Sì, perché l’organizzazione ambientale locale, a pochi giorni dall’evento che aveva generato tanto clamore mediatico, aveva chiesto chiarimenti in via ufficiale all’Amministrazione per accertarsi che la salute dei cittadini e dell’ambiente non fossero stati messi a rischio.
Oggi, un primo passo avanti, attraverso l’intervento dell’Assessorato Regionale Enti locali – spiega Cinzia Oliva di Legambiente –, l’organizzazione ha ottenuto una risposta parziale alle sue perplessità: «Siamo riusciti a sapere quale prodotto sia stato usato per la sanificazione delle spiagge cittadine questa estate. Non sono state chiarite invece le modalità ed i prodotti utilizzati per la disinfestazione delle strade cittadine».
L’organizzazione ambientalista ha quindi inviato all’ARPA (Agenzia regionale per la protezione ambientale) e all’ASP quanto appreso, per avere una valutazione sui rischi del prodotto utilizzato lungo il litorale, e sta attendendo i risultati. «Da nostre ricerche (visto che non ci è stata trasmessa una scheda tecnica del prodotto) – precisa Legambiente – sembrerebbe che il prodotto usato per la sanificazione delle spiagge contenesse componenti quali benzalconio cloruro/ammoni quaternari (principi attivi del lisoform per intenderci) che non solo sono ritenuti poco attivi nei confronti del virus SarsCov2 ma che anzi potrebbero perfino essere molto tossici per gli organismi acquatici».
Per quel che concerne, invece, gli interventi sulle strade «La società – scrivono da Legambiente Messina – è stata reticente nel fornirci adeguate informazioni su prodotti e modalità utilizzate, ma dalle informazioni ricavate dagli organi d’informazione e dalle comunicazioni social di MessinaServizi Bene comune e del Sindaco, ricaviamo che il prodotto utilizzato in funzione anti-covid sarebbe stato l’ipoclorito di sodio (candeggina), il cui uso diffuso sul territorio ed irrorato in maniera scorretta, come sembra si sia fatto a Messina a giudicare dalle immagini diffuse sui social e dagli organi d’informazione, è stato sconsigliato espressamente dall’ISPRA (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) e dal Ministero dell’Ambiente».
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