«Un incontro con l’assessore regionale alla Salute, Lucia Borsellino, per conoscere il destino dell’Ospedale Piemonte. Se ciò non dovesse accadere, si è pronti per un’azione popolare». Così il Comitato “Salvare l’Ospedale Piemonte” durante la conferenza di ieri nell’affollata Sala Ovale del Comune.
Se l’Assessore non dovesse dare risposte immediate, il Comitato si dice pronto a mettere in atto una serie di protesta anche a Palermo: «Si attende fino al 14 febbraio una risposta, così come garantito dall’Assessorato, dopo la vanificazione di un primo appuntamento prospettato per lo scorso 23 gennaio».
Presenti all’incontro di ieri anche Giuseppe Calapai, segretario provinciale della Uil Fpl, e Giuseppe Raineri della Cisl Fp. Intervenuto anche il neo segretario provinciale del Movimento “Il Megafono”, Massimo Finocchiaro.
L’esigenza di un “faccia a faccia” con l’Assesore Borsellino scaturisce dall’ennesimo annuncio del dirigente dell’Azienda Papardo-Piemonte, Michele Vullo, riguardante la cessione dei locali del presidio ospedaliero di Viale Europa all’Ircss Centro Neurolesi Bonino Pulejo e il trasferimento delle specialistiche al Papardo, tranne Cardiologia e Ortopedia.
«Vullo ogni settimana va a Palermo e porta una notizia diversa sul destino del Piemonte. Per questo noi chiediamo un confronto diretto con l’assessore Borsellino, per capire le sue reali volontà. Ma in questo è necessario il coinvolgimento attivo del sindaco Renato Accorinti, che è la massima espressione della Sanità in città».
Così Silvano Arbuse, componente del Comitato, spiega la richiesta di accelerazione sull’iter riguardante la decisione definitiva sul Piemonte. «L’idea di un’integrazione col Centro Neurolesi è pienamente condivisa da noi, così come testimoniato dalla sottoscrizione di un protocollo, avvenuta lo scorso novembre, in cui anche per l’Ircss è di vitale importanza mantenere al Piemonte l’emergenza-urgenza, per creare un grande ospedale, come ve ne sono altri in Italia, ad esempio il San Raffaele di Milano. Così come prospettato, invece, il presidio si trasformerebbe semplicemente in un cronicario».
Riguardo al trasferimento di Ginecologia e Ostetricia, Arbuse chiarisce: «Sottolineiamo che noi chiediamo, tra l’altro, il mantenimento di Ginecologia e Ostetricia sia al Piemonte che al Papardo, per servire l’utenza sia della zona sud che della parte nord della città».
Anche il ruolo di punto di riferimento di Protezione civile, non è da trascurare: «Ricordiamo che in caso di calamità il Piemonte è presidio di Protezione Civile. A tal proposito – conclude Arbuse – proprio il Prefetto Gabrielli, capo della Protezione Civile Nazionale, rispondendo alla sollecitazione di una nostra lettera sottoscritta con Cisl e Uil, chiarendo di non poter intervenire direttamente sul caso, ha impegnato la Regione Siciliana a riferire le decisioni prese sull’Ospedale Piemonte».
«Ci ritroviamo in uno spaesamento generale: prima veniamo convocati e poi cala dall’alto la decisione dello smantellamento, comunicando persino la data ovvero nel mese di aprile». Questa la dichiarazione di Marcello Minasi, presidente del Comitato, che non risparmia una stoccata a chi si è detto d’accordo con la lotta contro la chiusura del Piemonte, ma oggi assente: «Dovremmo fare la conta di chi sta veramente con noi: non basta firmare una letterina».
Sulla stessa linea di Minasi è Calapai della Uil: «Qualcuno – dice il segretario Fpl – è entrato in campo non per difendere il Piemonte, ma per reggere gli interessi di pezzi del Papardo». Secondo l’esponente Uil, inoltre, tutta la vicenda è «la classica commedia alla siciliana, in cui si fa il gioco delle tre carte, con l’unico fine di far cadere i 78 posti destinati al presidio di emergenza-urgenza che, non dimentichiamolo, serve un bacino di utenza di ben 271mila abitanti, secondo la suddivisione del distretto che comprende pure la provincia».
Raineri della Cisl lancia una frecciata al Sindaco: «Non basta che Accorinti convochi riunioni con noi, durante le quali ci fa ascoltare in viva voce le telefonate che fa in Assessorato, senza che mai nulla si concretizzi. Se necessario, siamo pronti a scendere in piazza, prima come cittadini e, poi, come rappresentanti delle forze sociali».
Finocchiaro, quale segretario del “Megafono”, movimento del presidente Rosario Crocetta, manifestando apprezzamento per questa «difesa ad oltranza» del Piemonte, si esprime a favore di un suo appoggio per il dialogo con Palermo: «Sono pienamente d’accordo che il Piemonte vada salvaguardato e, conoscendo l’Assessore Borsellino, mi appare strano questo continuo rinvio di appuntamenti e il fatto stesso che vi sia da parte sua una posizione così rigida: non è una persona che si innamora delle idee. In questa sede – afferma – garantisco il mio impegno a farmi portavoce della vostra richiesta di un incontro».
Il Comitato “Salvare l’Ospedale Piemonte”, raccogliendo l’interesse di Finocchiaro e sperando in un decisivo e fermo intervento del Sindaco, attende un esito positivo per un confronto diretto con l’Assessore Borsellino, unica voce autorevole sull’argomento Piemonte. Contrariamente, si dà il via ad altre manifestazioni per difendere l’Ospedale dei cittadini messinesi.
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