inizio saldi estivi 2020 in sicilia

Saldi estivi 2022, Carmelo Picciotto: «Sosteniamo il tessuto produttivo di Messina»

Pubblicato il alle

3' min di lettura

In Sicilia partono proprio oggi, venerdì 1 luglio, i saldi estivi 2022; sull’Isola, secondo l’Ufficio Studi di Confcommercio, si parla di 3,1 miliardi di euro come stima complessiva del volume di spesa. Una famiglia spenderà circa 202 euro, pari a 88 euro pro capire. «Una previsione altalenante – si legge nella nota della Confcommercio Messina – influenzata in parte dall’ottimismo legato al ritorno della piena libertà di circolazione oltre che del turismo nazionale e internazionale, e dall’altra dalle preoccupazioni legate alla grave crisi internazionale e all’aumento dei prezzi energetici e dal peso dell’inflazione».

«I saldi – aggiunge Carmelo Picciotto, presidente di Confcommercio Messina – rappresentano un’ottima opportunità di spesa prima degli ulteriori aumenti ipotizzati per i prossimi mesi. L’invito è quello di acquistare a Messina per sostenere il tessuto produttivo locale, già profondamente danneggiato dalla crisi e messo al tappeto da due anni di pandemia. Nonostante ci sia un trattato internazionale sulla minimum tax che proteggerebbe il commercio di prossimità dalla concorrenza sleale del web, esso ancora non viene applicato in Italia, con il risultato che i commercianti sono schiacciati dalla competitività delle offerte on line, che ovviamente chi ha un negozio e deve affrontare una montagna di spese vive non può sostenere».

Saldi estivi Messina

Qualche giorno va, parlando sempre di saldi estivi, vi abbiamo suggerito cosa acquistare a un prezzo vantaggioso. Qui, invece, trovate il manuale ufficiale dei saldi, realizzato da Federazione Moda Italia e Confcommercio, per il corretto acquisto degli articoli in saldo:

  • Cambi: la possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme (d.lgs. 6 settembre 2005, n. 206, Codice del Consumo). In questo caso scatta l’obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato. Il compratore è però tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto.
  • Prova dei capi: non c’è obbligo. È rimesso alla discrezionalità del negoziante.
  • Pagamenti: le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante.
  • Prodotti in vendita: i capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo.
  • Indicazione del prezzo: obbligo del negoziante di indicare il prezzo normale di vendita, lo sconto e il prezzo finale.
  • Modifiche e/o adattamenti sartoriali: sono a carico del cliente, salvo diversa pattuizione.

(202)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

error: Contenuto protetto.