Risanamento, partecipate, blitz: il Consiglio Comunale valuta il primo anno di attività del sindaco di Messina Cateno De Luca. Tra voti, critiche e consensi più o meno celati, l’Aula ha espresso la sua opinione su ciò che si è fatto quest’anno e su quanto ancora c’è da fare.
Se i più duri sono stati i consiglieri del Movimento 5 Stelle, che hanno sottolineato, tra le altre cose, i ritardi rispetto alle scadenze definite per lo sbaraccamento, sul fronte del centro sinistra i toni non sono stati molto più morbidi: Alessandro Russo (Libera Me) dà 5 al Sindaco di Messina e chiede conto e ragione sulle promesse fatte in campagna elettorale; mentre Gaetano Gennaro (PD) ha parlato di un sindaco «assente» durante la campagna elettorale per le Elezioni Europee e ha criticato la scelta di creare nuove società partecipate «svuotando di competenze il palazzo municipale.
Le risposte a De Luca dei consiglieri comunali
Alessandro Russo (Libera Me)
Di natura politica la valutazione del consigliere di Libera Me Alessandro Russo (Libera Me): «Non voglio dare un voto – ha esordito –, lo darò alla fine del mio intervento. Certo, molti risultati sono stati raggiunti, anche dal punto di vista finanziario, ma lei apre il dibattito parlando del tram volante, del Casinò del Mediterraneo e rimandando i progetti con cui si è presentato in campagna elettorale a dopo il ripristino di una “normalità”».
«Ma sui progetti che mise nel programma elettorale – ha proseguito – lei ha suscitato grandissimo interesse. Dovrebbe spiegare perché piuttosto che procedere allo smantellamento dei bancomat della politica (così lei ha chiamato le società partecipate) ne ha fatti altri. Saranno diversi dai precedenti, ma sempre partecipate sono».
Poi, una considerazione di natura leggermente diversa, riguardante il modo di agire del Sindaco: «Perché quest’Amministrazione ha la necessità costante di costruire dei nemici contro i quali scontrarsi? Non dobbiamo avere paura del confronto con i corpi intermedi, con la stampa, con chi non è d’accordo con noi. E dobbiamo esercitare un po’ di comprensione nel confronti della città, di chi soffre». E sull’ultimo punto il riferimento all’ordinanza decoro tanto contestata da Russo appare evidente.
Infine, la cultura. Secondo l’esponente di Libera Me alla Giunta mancherebbe un programma, un disegno complessivo in questo frangente. «Le do 5 – ha concluso –, ma molto influisce la condotta».
Andrea Argento (Movimento 5 Stelle)
A seguire, l’intervento di Andrea Argento, capogruppo del Movimento 5 Stelle in Consiglio Comunale: «Abbiamo sviscerato questa relazione, ci riserviamo di intervenire man mano che assessori e CdA delle partecipate parleranno – ha esordito. Sono rimasto un po’ deluso dall’intervento del Sindaco, mi aspettavo uno dei suoi soliti show, ma così non è stato. Mi aspettavo di sentire dei tagli molto più precisi, di sentire dei nomi. Qui ciò che è passato in un anno è che prima c’è stata una Giunta che ha danneggiato la città. Non posso accettare di sentire sempre criticare l’Amministrazione precedente. Mi chiedo perché venga citata solo un’esperienza politica-amministrativa e mai quelle ancora precedenti».
Poi un riferimento più “personale” più mirato ai rapporti tra il Primo Cittadino e i consiglieri pentastellati: «Dove si fa politica – ha affermato Argento – esiste l’opposizione e questo va accettato. Ha fatto passare messaggi distorti su questo Consiglio Comunale. Non facciamo opposizione preconcetta senza produrre atti, facciamo le azioni. Abbiamo presentato delibere, ordini del giorno, atti di indirizzo».
Infine, l’appunto sul risanamento e sulle tante scadenze fissate e poi slittate in questi 14 mesi: «Ci aveva detto – ha incalzato Argento –, che se non avessimo approvato il Salva Messina, dopo il 30 ottobre ci sarebbero state ancora le persone nelle baracche e sarebbe stata colpa nostra. Ora, le persone nelle baracche ci sono ancora nonostante noi il Salva Messina l’abbiamo approvato».
Gaetano Gennaro (PD)
Duro l’intervento del capogruppo del PD Gaetano Gennaro che ha esordito con una stoccata al sindaco De Luco: «Ho ascoltato la relazione del Sindaco cercando di individuare degli spunti politici di rilievo, ho sentito una relazione molto declinata sull’io e molto poco su noi. Dovrebbe essere la relazione di un’Amministrazione».
E dopo questa breve premessa, l’esponente del PD ha spiegato la sua “visione della città” in questi ultimi 14 mesi evidenziando tre fasi: la prima definita «dello scontro e del prolungamento della campagna elettorale» durante la quale, ha spiegato, si è assistito al «valzer delle dimissioni del sindaco De Luca che pensava di fare pressioni usando questo strumento»; la seconda, quella che Gennaro definisce «fase dell’assenza» coincidente con la campagna elettorale dell’assessore Dafne Musolino per le Elezioni Europee; infine, il capogruppo del PD evidenzia una «fase della conciliazione e del dialogo», che sarebbe quella iniziata dopo l’estate.
«Siamo una forza politica attenta ai bisogni della città che guarda con occhio critico quello che succede – prosegue. Non abbiamo condiviso in molti passaggi né le scelte né il metodo che non è una cosa secondaria. Il metodo rappresenta un modo di intendere la vita oltre che la politica».
Poi l’appunto sulle partecipate: «Quest’amministrazione ha fatto una scelta politica – continua – che ha riguardato in particolare Palazzo Zanca. È stata quella di svuotare le competenze del palazzo comunale per trasferirle in una zona più “d’ombra” che è quella delle partecipate. È una decisione politica chiara che affida la gestione di ampi settori non ai dipendenti comunali, scelti tramite concorso, ma alle partecipate dove le nomine hanno il sapore della politica.
Giovanni Scavello (centro destra)
«Se il Sindaco fosse una figura retorica sarebbe un’iperbole – ha esordito Giovanni Scavello. Un anno fa eravamo in quest’Aula per il Salva Messina, c’era una condivisione per le linee generali. Ci si sarebbe aspettato un atteggiamento diverso, ma ci siamo detti di guardare ai provvedimenti, non a chi li proponeva. Non potevamo decidere per la città sulla base di come avremmo voluto si fossero concluse le elezioni».
«In alcuni ambiti l’Amministrazione, pur avendo lavorato bene, avrebbe potuto fare meglio – ha proseguito. Prendiamo l’igiene cittadina, se 14 mesi fa qualcuno avesse avuto l’ardire di dire che a Messina si sarebbe fatta la raccolta differenziata sarebbe stato tacciato per pazzo. Di questo gli dobbiamo dare atto, al Sindaco, all’assessore Musolino, al presidente Pombardo».
Ciò che però non va, secondo Scavello, è la tempistica con cui per certi versi si agisce in città. In particolare per quanto riguarda la pulizia, il consigliere ha evidenziato la tendenza a portare avanti singoli interventi, mentre ci vorrebbe una maggiore continuità.
Biagio Bonfiglio (Libera Me)
Come il Sindaco stesso, Bonfiglio ha esordito con una citazione: “Un popolo che non ha memoria è destinato a non avere futuro”.
«Dimentichiamo spesso da dove siamo partiti 15 mesi fa – ha proseguito Bonfiglio. Si dice che chi amministra lo deve fare con la logica di un padre di famiglia. Non era così 15 mesi fa, abbiamo ereditato una città in condizioni disastrose, sull’orlo del dissesto e del baratro finanziario. Abbiamo condiviso insieme a questa Giunta un percorso per salvare questa città senza dichiararne il dissesto. Per questo abbiamo votato il Salva Messina. Chi c’è stato prima di noi non ha operato bene, altrimenti la situazione sarebbe diversa. Si è lavorato per dare una possibilità alla città, renderla più vivibile».
«Per il risanamento probabilmente si è fatto molto poco rispetto alle premesse iniziali – ha precisato. Però si è dato luce a un problema da lungo tempo sopito in città. Diamo atto all’Amministrazione di aver avuto il coraggio di sollevare queste questioni».
Giovanni Caruso (centro destra)
Come aveva ricordato lo stesso De Luca «da quando c’è questa Amministrazione – ha dichiarato Giovanni Caruso, Messina è tornata nell’agenda regionale. In questo momento una vittoria c’è. I modi, è evidente, non hanno aiutato, ma il sindaco stesso ha ammesso e compreso che questi modi vanno modificati».
Ma il punto fondamentale per Caruso, adesso, è quello di cercare di rendere la città migliore per bloccare l’emigrazione dal Sud: «La città perde sempre più giovani – ha sottolineato –, che cercano altrove un futuro migliore. Dobbiamo agire e non esitare perché ogni giorno che perdiamo è qualcuno che va via».
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