«I messinesi non vogliono vendere immobili per i baraccati» Cateno De Luca fa i conti sul risanamento di Messina e punta il dito contro la città. Ad oggi, chiarisce, sono arrivate solo 574 proposte per la vendita di alloggi da destinare alle famiglie che oggi vivono nelle baracche.
«Perché i messinesi non vogliono vendere i propri immobili per assegnarli alle famiglie che vivono nelle baracche?» è con questo interrogativo che il Sindaco di Messina si rivolge ai suoi follower su Facebook mentre fornisce qualche dato sugli immobili acquistati e da acquistare.
Sono 574, abbiamo visto in base ai numeri pubblicati dal Sindaco, le proposte di vendita arrivate dai cittadini, ma non tutte sono state accolte dal Comune. Perché? Perché, spiega De Luca, un terzo degli immobili presentati non è agibile (anzi sono «improponibili», sottolinea); un terzo dei venditori ha poi cambiato idea o rifiutato l’offerta avanzata da Palazzo Zanca per l’acquisto.
Restano circa 200 immobili (per arrotondare). Di questi, 100 sono stati acquistati dal Comune di Messina, mentre per gli altri 100, chiarisce il Primo Cittadino, si sta provvedendo a «perfezionare le procedure di verifica».
Le risposte dei messinesi
Ma, tornando alla domanda posta da Cateno De Luca, vale a dire: «Perché i messinesi non vogliono vendere i propri immobili per assegnarli alle famiglie che vivono nelle baracche?», vediamo quali sono state le risposte dei messinesi che seguono la pagina Facebook del Sindaco.
Le risposte sono state tra le più varie, tra chi pensa sia una questione di discriminazione sociale e pregiudizi, chi mostra preoccupazione all’idea di vendere un immobile a una delle famiglie che oggi vivono nelle baracche e chi, invece, ne fa una questione puramente economica. Altri, invece, (e sono diversi) chiedono informazioni su come proporre il proprio immobile o segnalano di aver presentato la propria proposta e di essere in attesa di una risposta.
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