Un progetto che Messina aspettava dal 2013, quello del Piano di Utilizzo del Demanio Marittimo, diventerà realtà: si punterà, quindi, nella riqualificazione dei litorali per rilanciare la città dello Stretto.
Il primo passo è stato fatto: sono state esaminate le 6 Aree Funzionali Omogenee nelle quali è suddiviso il litorale di Messina, da Ortoliuzzo a Santa Margherita. Si tratta di 56 km di costa di cui, secondo le Linee Guida della Regione, almeno la metà dovranno essere destinati alla libera fruizione.
Stabilimenti balneari, attività, lungomare e tanto altro: è questo il sogno di centinaia di messinesi e il progetto del Comune è molto ambizioso.
Una fetta di litorale sarà destinata ai possessori di imbarcazione: «Abbiamo verificato la presenza delle aree da adibire a ricovero natanti – ha spiegato il Sindaco – secondo le richieste già pervenute e le domande di iscrizione al Registro Comunale dei Natanti, con un ulteriore aumento pari ad almeno il 15% per ogni area».
Particolare attenzione è stata posta alla istituzione e programmazione delle Aree Bandiera Blu e in questo aspetto giocherà grande ruolo anche la riqualificazione dell’area di Maregrosso, che verrà riqualificata interamente, per diventare nuovo punto di riferimento per cittadini e turisti, mettendo a disposizione un affaccio al mare in centro città. Le altre aree individuate sono: Capo Peloro, Sant’Agata e Santa Margherita.
Altro punto focale della riqualificazione dei litorali di Messina è la zona Nord: «La vera sfida è costituita dalla realizzazione della strada Mortelle-Tono – ha spiegato il Sindaco – che consentirà l’accesso ad una porzione di costa che attualmente è inaccessibile e che potrà ospitare strutture balneari e aree gioco di grande richiamo».
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E le spiagge di Tremestieri?? Ne vogliamo parlare?? E la fogna che scende ormai da tanto tempo??? C’è gente che ci abita e che in estate si fa il bagno a mare inquinato per giunta!!!!