«Le condizioni in cui versano le strade cittadine sono quantomeno imbarazzanti». Esordiscono così Eleonora Urzì Mondo e Francesco Suria, referenti dei gruppi “Messina città metropolitana in Azione” e “Con Carlo Calenda per Messina in Azione”. Bersaglio della critica dei due è la gestione della raccolta dei rifiuti a Messina da parte dell’Amministrazione comunale, giudicata inadeguata e caratterizzata da «certi toni trionfalistici».
«Le condizioni – scrivono i due – in cui versano le strade cittadine sono quantomeno imbarazzanti. Il livello di sporcizia che imperversa, tanto in centro quanto in periferia, ha dell’incredibile. Certamente esiste una componente di inciviltà e assoluta mancanza di rispetto delle basilari regole di convivenza da parte di certi messinesi. In tal senso vanno certamente perseguite con grande severità condotte atte ad insozzare la città, con controlli frequenti e capillari. D’altro canto è indiscutibile che se una bottiglia, un flacone di detersivo, un sacchetto o una poltrona restano nello stesso identico punto per giorni, qualcosa non funziona nell’operatività di una società il cui compito è garantire igiene e pulizia per le strade urbane».
La situazione di degrado denunciata dal gruppo politico legato a Carlo Calenda è stata illustrata in un video condiviso sui canali social dove viene mostrata tutta l’incuria che domina nelle strade di Messina: plastica, carta, alluminio, cicche di sigarette, perfino veri e propri sacchi di immondizia depositati sui cigli delle strade e sui marciapiedi di via dei Mille e via Garibaldi, ma anche in alcune zone residenziali e adiacenti al centro storico.
«Ci siamo abituati all’indecenza: ma non c’è niente di normale in tutto ciò. È questo che i contribuenti (con aliquota TARI più elevata di Roma, Milano e Napoli) si aspettano? È questa la cartolina che vogliamo presentare a chi viene a Messina? Le domande sono retoriche e le risposte scontate» tuonano ancora Urzì Mondo e Suria, che non lesinano pareri negativi neppure sulla raccolta differenziata avviata dal Comune di Messina.
«Con l’avvio della differenziata anche in centro – spiegano –, ci si dovrebbe porre il problema del come ottemperare alle deficienze di una logistica che potrebbe rendere le strade un susseguirsi di pattumiere in fila indiana, come fossero transenne ad (in)decoro dei marciapiedi. Nelle vie centrali, infatti, non sono molti i condomini muniti di spazi all’aperto (corti o parcheggi che siano) adeguati al servizio di raccolta con ingresso diretto dei mezzi della Messinaservizi Bene Comune. Se a questo si aggiungono i ritardi nella raccolta (già segnalati i primi casi) con mastelli recuperati anche 15-16 ore dopo rispetto alla collocazione davanti ai portoni, lo scenario che si prospetta è quantomeno preoccupante, specie in vista dell’estate, con tutto ciò che ne deriva tra caldo e insetti di ogni ordine e grado».
L’invito rivolto alla giunta De Luca è quello di prendere in considerazione l’implementazione di modalità alternative per la raccolta differenziata dei rifiuti a Messina. «A dispetto di certi toni trionfalistici, non si spiega perché non si sia considerata l’ipotesi di sistemi alternativi, da prevedere proprio nelle suddette aree che presentano, già a monte, questo tipo di criticità. Esistono soluzioni adottate – da anni ormai – in diverse virtuose località d’Italia, da nord a sud, che potrebbero fungere da ottimi suggerimenti, senza doversi inventare nulla di nuovo. Oggi, qui, ci ritroviamo a far passare per svolta epocale una modalità di differenziata già obsoleta. Esistono diversi sistemi smart che consentono, tra l’altro, di monitorare i flussi di conferimento, identificare elettronicamente i conferenti, sanzionare le condotte non conformi e permettere – di rimando – che i comportamenti virtuosi siano eventualmente premiati con sgravi e scontistiche sul pagamento della TARI».
Il rischio paventato dai referenti di Azione è quello di ritrovarsi, tra poche settimane, nel mezzo di una stagione estiva con litorali sporchi e abbandonati e cataste di rifiuti in tutta la città di Messina. «Con l’approssimarsi dell’estate – concludono –, la ferita sempre aperta delle spiagge ridotte a pattumiere a cielo aperto diventerà argomento via via più pressante. Ma non serve aspettare luglio per indignarsi del fatto che in diverse porzioni di spiaggia si possano individuare immondizia e laterizi, materiali di risulta e sozzure varie. Per una città di mare, che vanta oltre 50 km di costa sul territorio cittadino, la pulizia radicale degli arenili dovrebbe rappresentare una priorità assoluta. Si invita dunque l’amministrazione a procedere speditamente, sollecitando interventi più attenti a chi di dovere».
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