Slitta all’11 gennaio 2021 la riapertura delle scuole superiori, il prossimo weekend l’Italia sarà in zona arancione e si riconferma il divieto di spostamento tra le regioni, così come rimangono invariate le misure previste dal Dpcm del 3 dicembre 2020: sono queste alcune delle principali novità contenute nel nuovo Decreto Legge approvato nella notte dal Consiglio dei Ministri.
Dopo giorni di scontri e trattative, si è arrivati ad un accordo sulle misure da attuare tra il 7 e il 15 gennaio 2021. Fondamentale, per capire come procedere nelle settimane successive, il report che l’Istituto Superiore di Sanità (ISS) dovrebbe consegnare venerdì 8 gennaio, contenente i dati aggiornati sull’andamento dell’epidemia coronavirus in Italia. Solo da quella data in poi sarà possibile ricollocare le regioni nelle fasce di rischio.
Riguarda proprio il posizionamento dei territorio all’interno delle fasce di rischio – rossa, arancione e gialla (nessuna traccia, per il momento, dell’ipotesi “zona bianca”, ma si attende la pubblicazione del testo integrale) – una delle principali novità del Decreto. Il testo, infatti, «rivede i criteri per l’individuazione degli scenari di rischio sulla base dei quali saranno applicate le misure previste per le zone “arancioni” e “rosse”» si legge sul sito del Governo.
Cosa prevede il nuovo Decreto Legge
Riapertura delle scuole
Mentre le elementari e le medie potranno tornare alla didattica in presenza già dal 7 gennaio, slitta la riapertura delle scuole superiori, che riprenderanno le attività in presenza al 50% a partire dal lunedì 11 gennaio. Entro quella data, infatti, dovrebbe essere disponibile il monitoraggio aggiornato dell’ISS che consentirà di reinserire le regioni nelle diverse fasce di rischio. I territorio posizionati in zona rossa dovranno ripartire con la didattica a distanza (dad).
Spostamenti tra regioni
Restano vietati tra il 7 e il 15 gennaio gli spostamenti tra regioni, con le ormai note eccezioni delle comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute. È comunque consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione, con esclusione degli spostamenti verso le seconde case ubicate in altra regione o provincia autonoma.
Weekend in zona arancione
È ufficiale, dopo un lungo dibattito si è deciso di inserire l’Italia intera in zona arancione nel weekend del 9 e 10 gennaio (e non in zona rossa, come si pensava di fare inizialmente). Saranno comunque consentiti, negli stessi giorni, gli spostamenti dai Comuni con popolazione fino a 5.000 abitanti, entro 30 chilometri dai relativi confini, con esclusione degli spostamenti verso i capoluoghi di provincia.
Indice Rt e suddivisione dell’Italia in zone
Cambiano, come preannunciato nei giorni scorsi, i criteri per la collocazione delle regioni nelle diverse fasce di rischio. In particolare, stando all’ultima bozza del Decreto, si dovrebbe entrare in zona arancione con indice Rt (indice di trasmissibilità) a 1, mentre la collocazione in zona rossa avverrà con indice Rt a 1,25 (precedentemente le due soglie erano rispettivamente di 1,25 e di 1,50).
Riconfermate le misure del dpcm Conte del 3 dicembre 2020
Restano riconfermate, almeno fino al 15 gennaio, le misure previste dal dpcm Conte del 3 dicembre 2020 e dalle successive ordinanze. Nei territori inseriti in zona rossa sarà comunque consentito spostarsi, una sola volta al giorno, in un massimo di due persone, verso una sola abitazione privata della propria regione. Alla persona o alle due persone che si spostano potranno accompagnarsi i figli minori di 14 anni (o altri minori di 14 anni sui quali le stesse persone esercitino la potestà genitoriale) e le persone disabili o non autosufficienti che con queste persone convivono.
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Visto che la percezione è ben diversa dai dati che vengono forniti, mio figlio a scuola non lo mando. La famiglia monoreddito non può permettersi il rischio di perdere l’unica fonte di reddito per un contagio che viene da scuola, mezzi di trasporto o quant’altro.