Ristrutturare e restituire al territorio un piccolo tesoro di Messina è stato l’obiettivo della Fondazione Salonia che ha inaugurato ieri mattina la riapertura dell’antica Villa Melania, ora rinominata “Cultural reFactory”, situata a Pistunina. A tagliare il nastro del nuovo spazio culturale che custodisce numerose opere d’arte e importanti di beni culturali rappresentativi dell’identità siciliana, è stato l’assessore al Turismo, Dafne Musolino.
«È un piacere – ha raccontato l’assessore Musolino – vedere che l’arte si muove e rimane vitale. Oggi ha riaperto uno spazio importante e adesso aspetto la Fondazione Salonia insieme all’assessorato, per avviare dei percorsi turistici e programmare degli itinerari per portare le persone a villa Melania e far crescere il turismo a Messina».
Grazie a Dimitri Salonia, artista e Presidente dell’associazione che ha dato una nuova vita alla villa romana risalente al I secolo D.C, oggi l’edificio torna a splendere ed è stato definitivamente salvato dallo stato di degrado e abbandono in cui si trovava. Salonia ha anche recuperato il grande capannone situato accanto a Villa Melania, una volta utilizzato come deposito di botti per il vino: «Ho voluto preservare e valorizzare il più possibile la struttura originale di questo edificio e riempirlo di arte e di oggetti colorati e colmi di storia. Adesso questo capannone custodisce la mia collezione personale di utensili dei vecchi mestieri, carri siciliani, pupi, costumi da teatro e una mostra di arte contemporanea, tra cui molti sono opere mie e della mia scuola d’arte. Dopo sei mesi di lavoro, spero che questo luogo possa essere utilizzato per ospitare eventi e che possa aiutare a conservare la storia siciliana, la nostra storia».
La mostra all’interno del capannone è stata allestita sotto la direzione artistica di Dimitri e dagli artisti della Scuola Coloristica Siciliana, da lui fondata, mentre alcune opere sono state donate da artisti internazionali. Villa Melania invece è stata ristrutturata rimanendo, per quanto possibile, fedeli al suo decoro originale: a parte le coloratissime opere sparse sui muri e che ricordano i colori della vita siciliana, nella Villa è possibile ammirare alcuni oggetti e mobili antichi che ci fanno viaggiare indietro nel tempo, ad un’altra epoca.
«Nostro obiettivo – ha concluso Salonia – è quello di far rivivere la Villa accanto al nostro sito, liberandola da detriti e rifiuti grazie all’aiuto dei nostri volontari. La Fondazione chiederà alla Soprintendenza di vincolarla e di renderla fruibile. Già dalle prossime settimane organizzeremo visite guidate per turisti, scuole e collezionisti».
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DOMANDA: Ma quel pianoforte che si vede, per caso, è un ROKOFF DEL 1930???