Alessandro Tinaglia

Reset sui Servizi sociali: cooperativa unica e voucher per gli utenti

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Alessandro TinagliaSi è tenuto oggi al Comune l’incontro organizzato da Reset con la proposta dell’associazione per un nuovo passo dei servizi sociali.

Queste le modifiche richieste da Reset all’amministrazione Accorinti:

“In questi anni la gestione dei servizi sociali in Città non ha avuto nulla da invidiare a quella della formazione professionale. I risultati di una totale assenza di controllo e programmazione hanno portato ad una crisi del settore che ha paradossalmente coinvolto contemporaneamente utenti ed operatori. Il sistema delle cooperative ha generato, proprio per una serie di errori politici ed amministrativi più o meno voluti, uno spreco di risorse ed una carenza di servizi agli utenti inammissibili per una Città civile.

Gli equivoci che vanno innanzitutto chiariti ai non addetti ai lavori ed a tutti i cittadini, utili per l’individuazione di una soluzione definitiva e condivisa, sono essenzialmente tre:

  1. L’attuale amministrazione in un anno e mezzo di gestione ha continuato a gestire i servizi sociali in continuità con le precedenti amministrazioni…… altro che rivoluzione!

Mancano una mappatura dei bisogni, una programmazione degli interventi e la capacità di predisporre bandi efficaci per l’affidamento dei servizi.

  1. Non è vero che non vi sono adeguate risorse poiché ci risulta che si preveda per i servizi sociali una somma pari a 32 milioni di euro cui sommare le risorse previste dalla Legge 328, dai P.a.c., dalla Provincia e dall’Asp. Fondi enormi che dovrebbero essere messi a sistema evitando sovrapposizioni di offerta o peggio “buchi” nei bisogni.
  2. I lavoratori delle cooperative sociali non sono soci delle stesse e ciò ha generato spesso gestioni clientelari discutibili sia nei rapporti tra le cooperative ed i lavoratori, sia nelle modalità di assunzione, sia nella gestione degli appalti affidati dall’amministrazione.

Partendo dunque da queste considerazioni la sola proposta che a nostro avviso potrà cambiare sostanzialmente la qualità dei Servizi Sociali a Messina deve passare da una soluzione capace di coniugare le esigenze di utenti e lavoratori.

Per farlo è necessario che si modifichino ruoli e compiti di tutti gli “attori”.

  1. Il Comune di Messina dovrà, attraverso i circa 30 Assistenti Sociali in organico avviare in pochi mesi ( 4 mesi al massimo) la mappatura dei bisogni reali degli utenti.

Una volta definito lo stato dell’arte sarà possibile predisporre una Piano delle azioni veramente necessarie ed efficaci evitando sprechi e lacune.

Il Comune dovrà quindi occuparsi esclusivamente di predisporre dei bandi, che tengano conto dell’esperienza maturata dai lavoratori del sociale che in questi anni hanno operato a Messina, ed avviare, finalmente, una seria azione di controllo in modo da monitorare, soprattutto nei casi di grande disagio sociale, la qualità e l’effettività del servizio appaltato.

In particolare tale azione di controllo e verifica dei servizi e della qualità degli stessi, che diviene fondamentale, potrebbe portare, nei casi in cui gli stessi non rispettassero quanto previsto dal capitolato di appalto, anche alla revoca dell’intero appalto.

2             Gli operatori dovranno organizzarsi in una cooperativa unica della quale saranno soci e non dipendenti, a differenza di quanto accade oggi. Potranno così scegliere loro stessi i propri rappresentanti liberandosi finalmente dal “controllo” della politica. Immaginiamo, di fatto, un’autogestione mirata alla costruzione di una cooperativa capace di rispondere perfettamente alle necessità ed a quei servizi che verranno fuori dalla mappatura e dall’analisi preventiva del Comune di Messina attraverso i propri assistenti sociali.

Una cooperativa così concepita sarà competitiva sia in termini numerici sia in termini qualitativi scongiurando la possibilità che altre cooperative esterne possano aggiudicarsi gli appalti dei servizi.

Rischio ovviamente possibile.

3             Gli utenti saranno dotati di Voucher, il cui importo verrà stabilito in base a criteri oggettivi e reddito, con i quali potranno selezionare gli operatori di cui avvalersi.

Il sistema dei Voucher, utilizzato con successo in moltissime città, è il solo in condizione di “dare voce” agli utenti, spesso paradossalmente marginali in questo processo, e migliorare la qualità dei serivizi resi dagli operatori. Di fatto quello degli utenti diviene un ulteriore e decisivo livello di controllo e selezione dei servizi sociali.

Non abbiamo la pretesa di dire che la soluzione che proponiamo sia facilmente attuabile e ci rendiamo conto che i dubbi sollevati dai Sindacati potrebbero trovare riscontro qualora l’amministrazione non fosse in grado di predisporre bandi capaci di valorizzare le maestranze che in questi anni di precariato sono state anch’esse vittime, tanto quanto gli utenti più svantaggiati.

Per tale ragione consegniamo oggi stesso all’Assessore Mantineo ed alla Dott.ssa Sindoni, nella qualità di Presidente della competente Commissione Consiliare, la nostra soluzione, affinché la stessa possa divenire proposta politica del Consiglio Comunale dopo essere stata incardinata, discussa ed eventualmente emendata.

Se, però, la tanto sbandierata rivoluzione culturale deve avere inizio sarebbe ora di passare dalle parole ai fatti.

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