«Gli Uffici Comunali sostengono di non aver mai ricevuto esaustive e regolari rendicontazioni sugli incassi relativi al ticket di attraversamento, e puntano il dito contro le Compagnie di navigazione che non avrebbero rispettato quanto stabilito nei Protocolli di Intesa e nelle Convenzioni». E sulla vicenda ecopass interviene Rernato Accorinti che esorta il Commissario straordinario, Luigi Croce, a fare luce sulla vicenda e «ad attivare ogni forma di tutela dell’interesse economico e di immagine della Città». «Sulla Gazzetta del Sud del 13 marzo scorso ― scrive in una nota Accorinti ―, le Compagnie (o almeno alcune tra esse) affermano di aver provveduto a corrispondere le competenze fino a dicembre 2012, glissando però in merito alle rendicontazioni. In effetti l’intera vicenda fa emergere un quadro confuso e approssimativo, nel quale risultano equamente ripartiti tra l’Amministrazione Buzzanca e le Compagnie quelli che appaiono ritardi, omissioni e mancate verifiche». Accorinti definisce inaccettabili i ritardi «con cui non si è avuto alcun seguito ai ripetuti solleciti inviati in gennaio, febbraio, marzo dagli Uffici, dal Commissario e, tramite essi, dall’intera città». Questo anche perché le Compagnie avrebbero dovuto ― interviene Accorinti ― tenere un doppio registro giornaliero (uno proprio, l’altro per il Comune) con le indicazioni dell’importo incassato (art. 5 del Protocollo di Intesa del 29/05/2010); trasmettere settimanalmente per e-mail un report sul numero dei tagliandi distribuiti, suddivisi per categoria di automezzi (art. 4); versare entro il 10 di ogni mese gli introiti relativi alla mensilità precedente (art. 4). «Non si capisce dunque ― prosegue la nota ― come mai non si riesca a venire a capo del numero dei tagliandi rilasciati e del relativo incasso e come mai manchi ogni rendicontazione per gli anni 2010 e 2011». «Da parte sua, il Comune avrebbe dovuto vigilare sul pagamento degli ecopass ― continua ― da parte degli utenti tramite agenti di Polizia Municipale e dipendenti comunali presso gli imbarchi. Non si ha notizia dell’esito di queste verifiche, se mai effettuate. Se le Compagnie non hanno rendicontato e/o non hanno versato, il Comune non ha vigilato: né sul comportamento degli esattori, né su quello degli utenti. Al di là della colpevole confusione di attività e competenze ― conclude ―, il comportamento delle Compagnie, di fatto, arreca un danno economico rilevante alle casse comunali e, soprattutto, incrina il rapporto di fiducia tra soggetti privati e pubblici che resta alla base dei rapporti di concessione tramite cui le stesse realizzano i loro importanti profitti».
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