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Reginald Green a Messina e la scuola in pezzi dedicata al figlio. Barresi: «Una vergogna»

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nicholas green 3nicholas greennicholas green 2In nicholas green 4occasione del ritorno a Messina di Reginald Green, il papà di Nicholas ˗ morto nel 1994 all’età di sette anni sulla Salerno-Reggio Calabria ˗ il consigliere della 3ᵃ Circoscrizione, Mario Barresi, torna a parlare delle pessime condizioni in cui versa il plesso dell’ex scuola Nicholas Green. Abbandonata da ormai 6 anni è preda del più totale degrado.

«L’interno come l’esterno ˗ spiega il consigliere ˗ sembrano resti di un edificio bombardato, tanta è la distruzione che si presenta a chi si reca sul posto. Ho chiesto più volte il recupero della struttura, anche per usi diversi da quello scolastico, e la stessa richiesta è stata esitata anche tramite una proposta di delibera del consiglio della 3ᵃ Circoscirizione».

Barresi ha chiesto agli organi competenti che si adoperino almeno per effettuare la bonifica della struttura da materiali inerti «che mettono a rischio i bimbi e i ragazzi che in quel luogo trovano uno spazio per giocare».

E ancora, ricorda: «Dal Luglio 2013 ad oggi vi è stato solo un innumerevole scambio di carte senza trovare alcuna soluzione. Intanto l’incuria a monte di Valle degli Angeli aumenta e il silenzio delle Istituzioni è davvero sconcertante. Ancor più sconcertante è l’unica proposta giunta dal Comune che suggerisce di costruire un muro di cemento armato davanti al Cancello della ex scuola Nicholas Green per impedire l’accesso a vandali e persone male intenzionate».

«Il 23 settembre ˗ prosegue Barresi ˗ giungerà a Messina Reginald Green, padre del povero Nicholas, ucciso in un tentativo di furto sull’autostrada Salerno-Reggio Calabria. Reginald Green arriva a Messina dopo aver visitato alcune località italiane che hanno dedicato vie e parchi alla memoria del figlio. A Messina, dove morì, viene offesa la memoria di quel povero bimbo e della famiglia intera, la quale autorizzò la donazione degli organi del figlio, contribuendo a un aumento notevole delle donazioni di organi, che nel 1994 in Italia non riscuoteva abbastanza riscontro da parte dei cittadini».

«L’unico ricordo che rimane ˗ conclude ˗ è un ammasso di macerie. Un po’di vergogna è quanto meno opportuna».

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