A Messina si torna a discutere del Referendum per la costituzione del Comune di Montemare, posticipato causa Covid e nuovamente tema caldo dopo il sollecito della Regione Siciliana al sindaco Cateno De Luca, per avviare le procedure di votazione.
Per Alessandro Cacciotto, consigliere della III Municipalità in quota Fratelli d’Italia, si tratterebbe però di una «sconfitta delle politiche di decentramento», invitando l’Amministrazione a una «profonda riflessione».
Il Referendum per la costituzione del Comune di Montemare
«Fette di territorio – scrive in una nota il consigliere della III Municipalità, Alessandro Cacciotto – rivendicano servizi, rappresentanza, poteri decisionali e, invece, per quel che concerne l’organo istituzionale che dovrebbe essere il riferimento, è cambiato solo il nome, da Circoscrizione a Municipalità. Da decenni si parla in città di decentramento amministrativo senza che alle parole siano seguite fatti concreti, ed è del tutto evidente, un accentramento amministrativo che taglia purtroppo fuori sia come servizi che come “potere decisionale” le Municipalità.
Decentrare i servizi è un modo per avvicinare la Pubblica amministrazione al cittadino e il referendum del Comitato è la risposta ad un decentramento inesistente, a sottovalutare che ci sono “porzioni di territorio” che rivendicano la presenza che poteva e che deve essere garantita dando concretamente alle Circoscrizioni o Municipalità i tanto famosi “pieni poteri”, anche e soprattutto in termini di risorse oltre che di servizi ed uffici.
Invece, ancora oggi, nonostante sia stato “partorito” un nuovo regolamento, che ha cambiato il termine Circoscrizione con Municipalità, nulla è cambiato. L’art. 5 della Costituzione: “La Repubblica, una e indivisibile, riconosce e promuove le autonomie locali; attua nei servizi che dipendono dallo Stato il più ampio decentramento amministrativo; adegua i principi ed i metodi della sua legislazione alle esigenze dell’autonomia e del decentramento”.
Decentrare – conclude Cacciotto – è un termine così tanto antico ma che ancora oggi fa “paura”. Significa “spogliarsi” di pezzi di potere facendoli gestire ad organismi più vicini a persone o cose. Non sappiamo cosa accadrà col Referendum Montemare sappiamo però che non basta “un balcone sui laghi” a rivoluzionare un territorio.
L’auspicio, che maturi, a chi di competenza, la consapevolezza di riorganizzare tutta la macchina amministrativa e burocratica per dare il valore che meritano a organi istituzionali, le Municipalità, che si prodigano in tutti i modi per la risoluzione delle problematiche e per dare voce ai cittadini».
(126)