«Così com’è la raccolta differenziata porta a porta a Messina rischia di implodere a discapito dei cittadini e degli imprenditori»: lo affermano i consiglieri comunali di PD e Libera Me che, nel corso di una conferenza stampa tenutasi stamattina, hanno illustrato cosa non va, secondo loro, nel servizio, e quali correttivi andrebbero apportati.
Nel corso dell’incontro, svoltosi in streaming oggi, mercoledì 3 marzo, i rappresentanti dei circoli PD Armando Hyerace, Gianco Martino, Nino Labate e i capogruppo Gaetano Gennaro (PD) e Biagio Bonfiglio (Libera Me) hanno fatto il punto sulla raccolta differenziata porta a porta e presentato un documento unico in cui espongono le proprie idee per un miglioramento del servizio. Presente anche il segretario provinciale Nino Bartolotta. Tra le richieste, quella di differenziare le modalità di conferimento e raccolta in base alle caratteristiche delle diverse zone della città di Messina.
L’annosa questione dei condomini e del porta a porta a Messina
Nelle scorse settimane la raccolta differenziata è approdata in centro a Messina, dopo il completamento delle zone Nord e Sud. I problemi, però, sono stati segnalati da più parti e resta sempre aperta la querelle con i condomini, inaspritasi con la pubblicazione dell’ordinanza sindacale di dicembre. Cosa dice l’ordinanza? In soldoni, che gli utenti dei condomini che non hanno a disposizione spazi adeguati per il posizionamento dei carrellati, possono collocare il bidone dell’umido e, accatastati, i sacchetti della frazione secca, accanto al portone d’ingresso.
Questo, hanno sottolineato gli esponenti del PD: «Sta determinando, com’era intuibile, notevoli problemi di carattere igienico/sanitario oltre che di decoro urbano, nonché un aumento di costi a carico dell’utenza (che già paga una delle TARI più alte d’Italia), costretta, in virtù di tale modalità, a rivolgersi ad una ditta privata per il conferimento del rifiuto all’esterno e il rientro del carrellato dentro lo spazio condominiale». In totale, ad oggi, riportano i firmatari del documento, sono 380 i condomini che hanno già dichiarato l’inesistenza/insufficienza di spazi da destinarsi al servizio, per un totale (in difetto) di circa 4.500 nuclei familiari.
Il problema non coinvolge solo le utenze domestiche, ma anche quelle commerciali e in particolare i locali: «Si immagini – scrivono da PD e Libera Me –, ad esempio, di prendere un aperitivo in uno dei tanti bar di via Tommaso Cannizzaro o di altre vie del centro città: verso le 20:00/20:30 ci si ritroverà in compagnia dei rifiuti dell’umido o dell’indifferenziato dei condomini del relativo isolato; è una situazione chiaramente insostenibile».
«Che fine hanno fatto le mini-isole ecologiche?»
Il regolamento comunale sulla raccolta differenziata, ricordano i consiglieri di PD e Libera Me, prevede la creazione di mini-isole ecologiche (all’articolo 22, su proposta dello stesso consigliere Biagio Bonfiglio). Di queste, però, sottolineano: «Non v’è traccia; eppure, c’era tutto il tempo per programmarne la realizzazione prima di partire con la raccolta in centro città. Invece, ancora una volta, abbiamo dovuto subire i danni di una evidente disorganizzazione pur nella piena e cosciente consapevolezza dei limiti esistenti».
«L’Amministrazione – proseguono –, quindi, non ha voluto tener conto dei motivati timori esternati, per tempo, da più parti sull’avvio del sistema di raccolta differenziata così come strutturato ed ha vanificato alcuni correttivi inseriti nel regolamento comunale».
«De Luca cerca di mascherare le proprie inefficienze»
Non è mancato un duro attacco diretto al sindaco di Messina, Cateno De Luca che, secondo PD e Libera Me: «Con l’ordinanza sindacale (di dicembre, ndr) cerca di mascherare le proprie inefficienze e, piuttosto che adoperarsi per risolvere i problemi di cui risulta essere perfettamente consapevole e responsabile, crea nuovi disagi alla cittadinanza pur di apparire efficiente agli occhi dell’opinione pubblica.
«Il servizio – concludono i consiglieri – così com’è, rischia di implodere e ciò a discapito dei cittadini e degli imprenditori, che pur stanno dimostrando grande senso civico».
Per i gruppi consiliari PD e LiberaME, i segretari dei circoli, i consiglieri circoscrizionali ed il segretario Provinciale PD Messina, la raccolta differenziata porta a porta a Messina va cambiata, e con urgenza, per «assicurare una gestione urbana secondo i principi di efficienza, efficacia ed economicità». Vediamo, punto per punto, le loro proposte.
Le proposte di PD e Libera Me per la raccolta differenziata a Messina
Pubblichiamo, di seguito, le proposte dei gruppi PD e Libera Me per la raccolta differenziata porta a porta a Messina.
- A) revoca immediata dell’ordinanza sindacale, al fine di disporre modalità di espletamento del servizio più conformi al regolamento comunale ad al rispetto del decoro urbano e dell’ambiente;
- B) ripensamento complessivo del servizio di raccolta differenziata: non più “porta a porta” esteso uniformemente a tutta la città, ma soluzioni diverse per realtà differenti. Quindi:
- B.1. porta a porta solo per i villaggi cittadini o al più anche per piccoli edifici con non più di 3 unità familiari, utenze commerciali e condomini che hanno adeguati spazi esterni, agevolmente accessibili al personale di MessinaServizi;
- B.2. nelle aree fortemente urbanizzate, ove vi sono edifici che non hanno adeguati spazi esterni, sarà necessario individuare mini isole ecologiche delle dimensioni di un posto auto e a servizio di un isolato così come previsto nell’art. 22 del Regolamento comunale, oppure collocazione di cassoni filostrada differenziati (come già peraltro proposto per alcune zone della città), in attesa di adottare soluzioni più innovative come quelle dei nuovi cassonetti intelligenti.
- C) Nelle more di una rivisitazione del servizio, proponiamo:
- i) sgravio sulla Tariffa TARI per quelle utenze che si affidano a ditte private per l’esposizione dei rifiuti;
- ii) sistema di tracciabilità personale del rifiuto, in modo tale da eliminare la responsabilità solidale;
- iii) concessione di suolo pubblico gratuita per quei condomini che non hanno spazi comuni esterni per la collocazione del carrellato, adeguatamente protetto anche da strutture leggere;
- iv) realizzazione di mini isole ecologiche o di limitati spazi collettivi a servizio anche di più condomini.
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