Disquisiamo su tutto, ci prendiamo a cuore ogni tipo di ingiustizia, sentiamo il dovere di dire la nostra. Sempre. Ma mai quando si tratta di parcheggi brutti. Per fortuna – cari affezionati – c’è Quattro Frecce, che con penne affilate e foglietti va in giro per Messina a segnalarvi le macchine abbandonate dove (vi) pare.
Ecco, quindi, che anche questa domenica torniamo a raccontarvi di viabilità, di traffico ma anche di scelte di vita. Perché un parcheggio brutto a Messina è per sempre. Nemmeno i lavori di manutenzione stradale riescono a fermare alcuni automobilisti.
Quattro Frecce – faccio quello che voglio
Il messinese ha la macchina. Ci tiene molto alla sua macchina. La macchina è il principale mezzo di trasporto del messinese. E quindi deve essere sempre accanto al suo proprietario. Il messinese e la macchina non si dividono mai. «Questo – dicono gli esperti di Quattro Frecce – è il mantra dei discendenti del Missinisi Scaltrorum, che ha fatto scuola e doposcuola. Gli scaltri non possono estinguersi, anzi». E, infatti, quando pensiamo di avere la strada libera e la macchina fotografica satura di parcheggi incivili ecco che arrivano loro: i Missinisi Toghi.
«Il togo è un esemplare molto diffuso a Messina – continuano i nostri esperti – che ha scelto di essere togo perché non aveva via d’uscita. Non ha gli strumenti per cambiare. Per essere in armonia con gli altri concittadini e con la vivibilità di una città. I toghi sono quelli che parcheggiano con le macchinone e che a casa tengono la plastica sul divano e non ti fanno mangiare in salotto perché fai le briciole». E se lo dicono gli esperti dobbiamo crederci.
Però poi mi lamento
Il messinese parcheggia sui marciapiedi, il che contribuisce a rendere le strade calpestate dai pedoni delle vere porcherie. Con piastrelle che saltano e aiuole a spasso, per esempio. E se ci pensate un attimo, non è proprio una grande pensata, considerando che anche chi parcheggia male contribuisce economicamente agli interventi di riqualificazione urbana. Ripensiamo anche alle piccole scelte della vita quotidiana, tipo parcheggiare. E magari – in un futuro utopico e impossibile – potremo iniziare a vivere nella città che tutti sogniamo da tempo.
Glossario per automobilisti incerti
Il Codice della Strada vieta espressamente la sosta e la fermata dei veicoli sul marciapiede. Ricordiamo che:
- la sosta è una sospensione della marcia del veicolo protratta nel tempo, che consente al conducente di allontanarsi;
- la fermata è una temporanea sospensione della marcia, necessaria per compiere azioni di breve durata.
Pertanto, non è consentito lasciare il proprio veicolo, nemmeno parzialmente, parcheggiato sul marciapiede e allontanarsi. Allo stesso modo, non è possibile fermare il veicolo per breve tempo, ad esempio per fare salire o scendere un passeggero, posizionandosi sul marciapiede in tutto o in parte. C’è però un’eccezione: il parcheggio è possibile in presenza di appositi segnali che lo consentono. Ciò, di norma, avviene quando il marciapiede è molto ampio e la sosta dei veicoli non intralcia il transito e la sicurezza dei pedoni. In tal caso, oltre alla segnaletica verticale, che potrà anche indicare a quale tipologia di veicoli è limitato il parcheggio, sarà presente anche la segnaletica orizzontale, consistente in strisce che delimitano l’area nella quale è possibile posizionare gli stessi.
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