A Messina ci sono diversi modi per farsi notare: alzare il volume dello stereo (bello forte), non raccogliere le deizioni del cane, lasciare crescere i boschi verticali o – addirittura – parcheggiare male, anzi malissimo.
Per questa puntata di Quattro Frecce, vi parleremo – senza troppi peli sulla lingua – del Missinisi Faccia i Casu. Un messinese davvero insolito, appassionato di storia e tetris.
«Il Missinisi Faccia i Casu – confermano i nostri esperti – è multiforme. Capace di mimetizzarsi con l’ambiente urbano, scaltro come il suo precedessore e con un occhio rivolto al prossimo posteggio inadeguato che può occupare».
Parcheggiatori brutti di tutto il mondo
I parcheggiatori insolenti di Messina si danno appuntamento agli angoli delle strade. Da lì possono scrutare la città, capirne le dinamiche, prevedere i cambiamenti. «Dagli angoli di Messina – ripetono i nostri esperti socio-etno-antropologi – il Missinisi Faccia i Casu riesce a dominare l’urbano, lo prevarica, lo deturpa».
Nelle prime due foto possiamo osservare due tipi diversi di Missinisi Facci i Casu. Il primo documento fotografico, infatti, racconta di un vero e proprio gruppo di Missinisi Facci i Casu; tre vetture posizionate in via Garibaldi che intralciano il passaggio di pedoni, altri mezzi, senza dimenticare gli autobus (che fanno una gran fatica a percorrere la città). Davvero egocentrico, il parcheggiatore che chiude la fila, che senza nessun tipo di remora decide di lasciare il suo mezzo proprio lì; davanti alle strisce, dentro la carreggiata di percorrenza, senza dare nessuna possibilità ad altri veicoli di svoltare a destra come consentirebbe una viabilità senza macchine parcheggiate a caso.
Ancora più temeraria, invece, la vettura con alla guida questa gentilissima concittadina. Lei ha evidentemente degli affari da sbrigare e deve farlo subito. «Il Missinisi Facci i Casu – dicono gli esperti – non lascia niente al caso, tutto è studiato e programmato secondo un rigido cronoprogramma. Sabato alle 11 caffè all’angolo della strada, per esempio». Nel caso specifico la vettura si trova in via Sant’Agostino, tra il Monte di Pietà e Piazza Basicò.
Tuttavia, questo esemplare di parcheggiatore selvaggio permette di cogliere l’essenza del vero messinese. Ho una macchina e la piazzo dove mi pare.
La precisione del parcheggio selvaggio
Dal titolo 5 multe in una foto sola, questo documento arriva direttamente da un lettore (grazie Enzo!). «Si tratta – dicono i nostri studiosi – senza ombra di dubbio di esemplari appartenenti alla dinastia del Missinisi Faccia I Casu. Osservate la precisione del parcheggio. Sulle strisce, davanti al semaforo e in mezzo alla rotonda del Mercato Muricello».
Quattro Frecce chiude in bellezza
E se pensate di aver visto tutto ma proprio tutto, vi sbagliate. La puntata di Quattro Frecce, infatti, si chiude in scioltezza, grazie a questo documento (grazie Germana!) che riscalda il cuore. I due Missinisi Facci I Casu scelgono la statua di Gaetano Martino, vicino il Municipio, per la chiacchierata del mattino e va tutto assolutamente liscio come l’olio. «Come da programma – confermano gli studiosi – il Missinisi Facci I Casu parcheggia spocchiosamente la vettura sopra il marciapiede della piazzetta. Sente di essere invincibile, imbattile e anche più intelligente degli altri».
La moda del parcheggio – Quattro Frecce per lo stile
Se c’è una cosa che abbiamo imparato dai discendenti del Missinisi Scaltrorum è che ormai la moda è di trascorrere il tempo (tutto il nostro tempo) dentro una vettura. Dentro ci possiamo fare gli aperitivi, le riunioni, gli incontri genitori insegnanti.
L’unica cosa che non possiamo fare però è dare il buon esempio. Con questo atteggiamento continueremo a rimanere impantanati nel fango che un po’ alla volta ci stiamo spalando addosso, senza capire che a spalarlo siamo proprio noi messinesi.
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