Quattro Frecce: quel parcheggio brutto che mi occupa i pensieri

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Forse questa l’avete già sentita: “Ogni giorno un messinese si sveglia e sa che dovrà correre più veloce degli altri per parcheggiare”. Sì, l’avete già sentita. Allora la rifacciamo. “Ogni giorno un messinese si sveglia nervosissimo e sa che dovrà infrangere le regole del buon senso (e di educazione civica) per poter parcheggiare, male”.

Il lockdown non ha funzionato, il parcheggio gratis non ha funzionato, la pubblica (ver)gogna non ha funzionato. Niente. Nulla può scalfire il parcheggiatore malvagio della città.

Ma noi Quattro Frecce, macinatori di note e appunti stradali, mica possiamo smettere di raccontare. Proviamo ancora ad usare le buone. «La narrazione del parcheggio orribile – sostengono i nostri esperti – è essenziale per la ricostruzione storica e scientifica della dinastia del Missinisi Scaltrorum.

Da qui, infatti, potremmo risalire al famoso gene tramandato discendente dopo discendente, e provare – magari – a cambiare la rotta, con una qualche manipolazione scientifica».

Il messinese se ne frega

Il messinese se ne frega. Il messinese che pensa di avere a sua disposizione un intero loft, ben arredato, illuminato, spazioso se ne frega. Il loft è ovviamente l’intera città e il messinese usa Messina come fosse un divano – di seconda mano – dove appoggiare i piedi.

La cosa che stranisce di più è che questo messinese, quello che i nostri studiosi hanno individuato come Missinisi SenzaPensieri, non sente proprio niente. Attorno a lui solo il silenzio tombale della sua testa. «Ha presente il coprifuoco? Ecco, più o meno suona così la testa del Missinisi Senza Pensieri. Silenzio prima e dopo i pasti, praticamente sempre».

Esistono due tipi di Missinisi Senza Pensieri: quelli che camminano tipo gregge, tutti insieme e gli altri, che preferiscono agire in solitaria. «I primi preferiscono il branco per sentirsi al sicuro. Quel “lo fanno tutti, perché io no” che è diventato il claim della viabilità messinese. I secondi, invece, si sentono leader, trascinatori, padroni e sono quelli che dicono: gioia ma che pensieri hai?».

Quattro Frecce senza ostacoli

Più che un loft, ci piace pensare a Messina come a una città che ha delle cose da raccontare, cose che abbiamo dimenticato, che non sappiamo nemmeno più pronunciare. Ci piace immaginare Messina come un bel condominio, con tante vicine e vicini, che si prestano l’olio, la pasta, il sale.

Che fanno parte di un’ecosistema, di un mini mondo fatto di bambini, studenti, giovani lavoratori, anziani. Persone libere di muoversi senza ostacoli per Messina, per poter pensare anche ad altro e non solo alle vostre macchine parcheggiate male.

 

 

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