Come ogni fine anno, la classifica del Sole 24 Ore sulla qualità della vita nelle città italiane fa discutere molti. Messina si è posizionata al gradino 96 su 107 posizioni totali, notizia già discussa anche rispetto al confronto con le altre realtà.
Ma quali sono gli indici analizzati che determinano questo risultato, quali i punti di forza e quelli di debolezza della nostra città?
La classifica generale prende in considerazione le seguenti cinque categorie:
- Ricchezza generale – Messina 105/107
- Affari e lavoro – Messina 89/107
- Ambiente – Messina 81/107
- Demografia e società – Messina 92/107
- Giustizia e sicurezza – Messina 95/107
- Cultura e tempo libero – Messina 56/107
Da questa prima classifica emerge come uno dei punti di forza risieda nella categoria che raccoglie turismo e cultura, grazie alla permanenza dei turisti nelle strutture e grazie ad una media offerta culturale in città, accompagnata da una valida presenza di luoghi della cultura: librerie (8 ogni 100.000 abitanti), sale cinematografiche (più di 1000 posti a sedere ogni 100.000 abitanti) e una media di 60 spettacoli ogni 1000 abitanti con una spesa media di 22 euro per persona.
Altro punto di forza riguarda l‘innovazione, espressa attraverso la formazione di startup innovative: qui Messina raggiunge la posizione 56 con più di 5 startup costituite ogni 1000 società di capitali. Un dato che conferma la vitalità che la nostra città sta esprimendo in questo settore con iniziative e realtà impegnate per favorire lo sviluppo di una cultura dell’innovazione e di una rete di stakeholder che permetta alle nuove progettualità di emergere e strutturarsi in impresa.
Un’ attenzione merita anche l’indice relativo al gap retributivo di genere che vede la nostra città in posizione 18 su 107. L’indice valuta la differenza percentuale tra le retribuzioni medie di uomini e donne: il divario in città è importante in quanto pari al 19% ma risulta basso rispetto alla situazione di altre realtà in cui il divario tocca punte del 40%.
Guardando ai principali elementi di negatività, Messina perde punti sul fronte dell’occupazione e della disoccupazione giovanile e poi sul piano della giustizia. La durata media dei processi in contenzioso civile si assesta infatti su 796 giorni, allo stesso modo le cause pendenti ultratriennali sono pari ad oltre il 46% del totale delle cause pendenti, un quadro che ci fa guadagnare gli ultimi posti della classifica.
Di seguito tutti i valori presi in considerazione dall’indagine, con relativa posizione della città di Messina. Un’osservazione di interesse che può presentare un buon elemento guida nelle decisioni per lo sviluppo cittadino.
RICCHEZZA E CONSUMI
Depositi pro capite 90/107
Pil pro capite 94/107
Canoni medi di locazione 53/107
Consumi 101/107
Protesti pro capite 66/107
Prezzi medi di vendita delle case 46/107
Spesa pro capite in viaggi/turismo 102/107
AFFARI E LAVORO
Imprese registrate 66/107
Tasso di occupazione 92/107
Tasso di disoccupazione giovanile 100/107
Impieghi su depositi 84/107
Quota di export sul Pil 77/107
Startup innovative 56/107
Gap retributivo di genere 18/107
AMBIENTE E SERVIZI
Ecosistema urbano 87/107
Home banking 79/107
Rischio idrogeologico 11/107
Spesa sociale degli enti locali per abitante 87/107
I city rate 92/107
Speranza di vita media alla nascita 101/107
Indice climatico di escursione termica 11/107
DEMOGRAFIA E SOCIETA’
Laureati per provincia di residenza 33/107
Tasso natalità 41/107
Indice di vecchiaia 55/107
Saldo migratorio interno 92/107
Tasso di mortalità 76/107
Acquisizioni di cittadinanza italiana 84/107
Tasso di fecondità 72/107
GIUSTIZIA E SICUREZZA
Durata media dei processi 105/107
Scippi e borseggi 16/107
Indici di litigiosità 102/107
Cause pendenti ultratriennali 106/107
Rapine 42/107
Delitti di stupefacenti 84/107
Furti di autovetture 77/107
CULTURA E TEMPO LIBERO
Librerie 40/107
Sale cinematografiche 78/107
Offerta culturale 69/107
Turisti, permanenza media nelle strutture ricettive 48/107
Spettacoli, spesa al botteghino 59/107
Onlus 24/107
Indice di sportività 64/107
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La qualità’ della vita secondo parametri strani. Città’ dal costo della vita elevato e con un inquinamento tale da chiudere il traffico,un clima impossibile, sono in testa per qualità’ della vita. Credo che tutti o quasi, preferiscono vivere a Napoli o a Messina con 1200 euro al mese, piuttosto che con 2000 euro al mese a Milano o altre localita,’ che primaggiano in queste assurde classifiche. Classifiche ridicole anche per il clima calcolato con parametri di fantasia.