Non sono andate giù a Roberto Cerreti, ex membro del CdA di AMAM, le dichiarazioni rilasciate dal Sindaco sulle “pseudo consulenze richieste” nell’Azienda che si occupa della distribuzione idrica a Messina. E così, l’esponente di Mli (Movimento Liberi Insieme) dichiara di stare procedendo per vie legali contro Cateno De Luca.
«Sono stato costretto – ha dichiarato ieri Roberto Cerreti – a dare mandato ai miei legali di procedere nelle diverse sedi giudiziarie nei confronti e contro il Sindaco di Messina per le dichiarazioni calunniose e ingiuriose rese contro di me venerdì scorso durante la trasmissione Malalingua».
Roberto Cerreti, del Movimento Liberi Insieme, ha appoggiato la campagna elettorale per le amministrative 2018 del sindaco Cateno De Luca ed è stato, in seguito, selezionato come membro del CdA di AMAM. Questo, prima che il Consiglio venisse sciolto per lasciare la gestione dell’Azienda ad un amministratore unico, attualmente Salvo Puccio.
Ma cosa ha detto, in sostanza, Cateno De Luca a Malalingua? Durante la trasmissione di Tcf il Primo Cittadino di Messina ha affermato che: «Dopo il passaggio all’Amministratore unico in AMAM, Roberto Cerreti pretendeva di ottenere la nomina di consulente, pagato ovviamente, da parte di Salvo Puccio. Io ho detto assolutamente di no e lui ha pensato di mettersi, politicamente parlando, “al libro paga” di Saverio Romano e ha fatto due mesi di show». Questo, per poi concludere che «ci sono le mail, ho le prove».
Pubblichiamo, di seguito, la replica integrale di Roberto Cerreti alle parole del sindaco De Luca.
«A margine dell’Assemblea dei soci dell’AMAM – scrive Cerreti – tenutasi il 19 aprile, in piedi, e durata circa 14 secondi, dove il Sindaco comunicò la decisione di eliminare il CdA tornado alla figura dell’amministratore unico sull’uscio della Sala Giunta del Comune di Messina, l’ex Presidente ed attuale Amministratore di AMAM Salvo Puccio propose, cosciente del grande lavoro fatto negli otto mesi di amministrazione aziendale in società, di reinserire il sottoscritto quale consulente per le manutenzioni e segnalazioni nel rispetto delle deleghe che già avevo ricoperto nel precedente ruolo di consigliere d’amministrazione».
«Chiaramente –prosegue – seppur lusinghiera, tale proposta non poteva essere accettata in quanto non ho mai posseduto una partita IVA né tantomeno appartengo ad alcun ordine professionale, per cui la settimana successiva si trasformò a seguito di incontro in Azienda, in una proposta di contratto di collaborazione continuativa quale supervisore, sempre per le manutenzioni e le segnalazioni, per poi essere ritrasformata a distanza di una settimana ancora, nell’offerta dell’incarico della durata di un mese quale consulente a titolo gratuito, in attesa che AMAM rivedesse nuovamente il proprio assetto societario, passando quindi da amministratore unico nuovamente a CdA, passaggio previsto post elezioni europee».
«Chiaramente – ha dichiarato Cerreti – quest’ultima proposta, ovvero la consulenza gratuita per un incarico cosi pregnante, ha subito il mio diniego, non potendo ipotizzare di sostenere un tale impegno, con tali responsabilità, a proprie spese ed a discapito della personale attività lavorativa. Ovviamente, come riferito da altri soggetti in situazioni diverse, “anche il sottoscritto ha tutti i messaggi e le mail conservate”, ma poiché avvezzo al rispetto della legge, non le può rendere pubbliche per buongusto, stile, rispetto dell’interlocutore in indirizzo e soprattutto per questioni legate alla legge sulla privacy».
«Pertanto – conclude Cerreti – con la presente, mi auguro di aver chiarito definitivamente questa “distorta vicenda” che mi ha costretto, mio malgrado, a confrontarmi con contegni che mi sono estranei, e che è stata strumentalizzata mediaticamente con cattivo gusto, sicura ineleganza ed un inaccettabile violenza dialettica».
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