Affidare pezzi di terreno abbandonati, che si trovano nel comune di Messina, a cittadini, associazioni, scuole, che potranno prendersene cura: è questa l’idea di quattro Consiglieri, Alessandro Russo, Massimo Rizzo, Nello Pergolizzi e Biagio Bonfiglio, che sono i primi firmatari della proposta di deliberazione, costituita da un regolamento attuativo, per istituire gli orti urbani.
«La proposta degli orti urbani – spiega Russo – è finalizzata a incrementare e sperimentare forme di partecipazione attiva dei cittadini al fine di recuperare attività e usi agricoli tradizionali della nostra comunità, riavviando colture tipiche del territorio messinese e contribuendo, in tal modo, a contrastare le forme di abbandono dei terreni del nostro Comune, che spesso portano a fenomeni di smottamento o pericolo dovuti alla mancata cura della terra, specialmente nei borghi collinari delle zone Nord e Sud della città».
Mantenere “vivi” i terreni del comune di Messina, ma non solo: «Ulteriore finalità – prosegue il Consigliere – è costituita dalla sperimentazione di una forma di partecipazione sociale che, utilizzando la cura del verde e della piccola agricoltura di comunità, torni a rafforzare il senso di appartenenza al territorio, ai suoi usi e alle sue tradizionali forme di organizzazione. Contrasto al degrado e all’abbandono delle terre incolte, rivitalizzazione dell’agricoltura tipica e riattivazione di un circuito di attaccamento al nostro territorio».
Un’iniziativa a favore dei cittadini, ma soprattutto della comunità: «La proposta degli orti urbani prevede che i cittadini, singoli o in forme associate – spiega infine Russo – possano chiedere annualmente – dietro approvazione da parte del Comune di un bando pubblico che individua dei terreni comunali abbandonati e non utilizzati – l’assegnazione di particelle di terreno dove poter avviare forme di agricoltura di prossimità. I frutti potranno essere disponibili sia per l’uso personale o di comunità, che per la destinazione ad attività di volontariato a sostegno degli indigenti, che per finalità di tipo didattico, con la partecipazione delle scuole cittadine».
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