scuola

Prevenzione incendi: niente chiusura scuole. Basta un questionario

Pubblicato il alle

3' min di lettura

Nei giorni scorsi i consiglieri Libero Gioveni e Claudio Cardile avevano lanciato l’allarme sulla possibile chiusura di molte scuole  cittadine sprovviste del certificato Cpi sulla prevenzione incendi.  I due consiglieri alla luce della scadenza posta il 31 dicembre, chiedevano urgentemente la convocazione di una seduta straordinaria della VII^ Commissione Edilizia scolastica, alla presenza del Sindaco, dell’assessore e del Dirigente al ramo, del Comandante Provinciale dei Vigili del Fuoco di Messina, del Dirigente della Direzione Territoriale del Lavoro (ex Ispettorato provinciale del lavoro) e di un rappresentante della Prefettura, “al fine di affrontare tale delicatissima problematica che rischia di far implodere tutto il mondo della scuola”.

Le risposte sono però arrivate e si tratta di notizie positive.  Gioveni e Cardile ieri pomeriggio si sono incontrati con l’ingegnere Gaetano Sciacca nella sede dell’ex Ispettorato del Lavoro, in una lunga riunione che finalmente ha chiarito alcuni passaggi.

I due esponenti di Udc e Pd hanno rappresentato al Dirigente tutta la loro preoccupazione per questa scadenza che la Legge n. 128/2013 fissa per tutte le scuole di produrre i CPI (certificati di prevenzione incendi), condizione, questa, impossibile da ottemperare sia per i tempi ristrettissimi, sia perché le somme necessarie per adeguare i plessi privi del certificato sono state quantificate in 31 milioni di euro!

“Ebbene – spiegano i consiglieri – Sciacca ha spiegato e chiarito ai due consiglieri comunali che ai dirigenti scolastici l’ultimatum non è stato dato a seguito di questa norma (sulla quale lo stesso capo dell’Ispettorato ha promesso di non infierire), bensì a seguito di una lettera scritta direttamente dal Dirigente del Dipartimento edilizia scolastica, ing. Ajello, che denunciava alla stessa DTL e all’ASP le precarie condizioni di sicurezza in gran parte delle scuole di proprietà comunali. Tale atto di autodenuncia (certamente anomalo nella forma), ha inevitabilmente prodotto anche l’interesse sulla vicenda da parte della Procura che ha delegato lo stesso Sciacca ad intervenire”.

“Nonostante ciò, però – proseguono Gioveni e Cardile – quest’ultimo non ha voluto tenere conto della scadenza della norma, conscio dell’impossibilità di adeguare i plessi in così poco tempo; ha deciso quindi di inviare a tutti i dirigenti scolastici un questionario che servisse a fare uno “screening” di tutti i plessi, per capire quali erano le maggiori criticità da affrontare e su cui poter intervenire inizialmente anche con le piccole somme a disposizione. In un primo momento Sciacca aveva dato 15 giorni di tempo ai dirigenti, ma non avendo ricevuto da loro nessuno dei 120 questionari, decise, dopo averli convocati e incontrati nella sede della DTL spiegando loro che per la compilazione avrebbe potuto mettere a disposizione anche dei tecnici a quelle scuole che ne risultavano prive, di fissare al 31 dicembre la data ultima di consegna del questionario, a prescindere da un’eventuale proroga del Governo sulla scadenza per la presentazione dei Cpi”

(228)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

error: Contenuto protetto.