L’Unione Italiana Ciechi aveva fatto ricorso al Tar e l’ha perso. Il ricorso in questione riguardava la determina del Comune che obbligava i disabili a pagare gli spazi personalizzati di sosta. Aveva fatto scalpore la frase del Commissario straordinario del Comune, Luigi Croce, in risposta alle polemiche suscitate dalla determina del Comune: «Non facciamo tragedie anche su questo, i diversamente abili sono come noi, anzi sarebbe discriminante non farli pagare». Il dirigente comunale alla Viabilità Mario Pizzino aveva rincarato la dose: «Vogliamo stanare i furbi che girano per Messina». I furbi sarebbero — a suo dire — tutti quelli di cui gli hanno riferito presentarsi in stampelle, chiedere il rinnovo della striscia gialla e alla notizia del pagamento rispondere di sentirsi meglio e di non volere più il pass. La determina in questione sarebbe servita a limitare queste situazioni: solo la categoria dei diversamente abili con il 100% di incapacità a deambulare avrebbe ottenuto il pass e a pagamento. Sulla scorta di ciò, l’Unione Italiana Ciechi che riteneva ingiusta la determina ha fatto ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale per chiederne la revoca. Oggi arriva la sentenza che respinge le ragioni del ricorrente. I portatori di handicap dovranno pagare dunque gli stalli di sosta personalizzata.
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