Realizzare il progetto di fattibilità per il Ponte sullo Stretto di Messina entro la primavera del 2022, poi aprire a un dibattito pubblico e arrivare così a una scelta condivisa che consenta di individuare (in caso di esito positivo) le risorse necessarie nella Legge di Bilancio 2023: questo il cronoprogramma stilato dal Ministro delle Infrastrutture, Enrico Giovannini, in audizione oggi alla Camera dei Deputati.
Dei progetti presi in considerazione dal gruppo di lavoro, le due opzioni più quotate per l’eventuale realizzazione di un collegamento stabile sullo Stretto di Messina sono quella di un ponte a campata unica o di un ponte a più campate. Scartata, per ragioni di rischio sismico, l’ipotesi del tunnel.
«Dalle analisi condotte – ha spiegato il Ministro Giovannini –, il gruppo di lavoro ritiene che sussistano profonde motivazioni per realizzare un sistema di attraversamento stabile sullo Stretto di Messina, anche in presenza del potenziamento e della riqualificazione dei collegamenti marittimi. La valutazione dell’utilità andrà però definita al termine di un processo decisionale che prevede inizialmente la redazione di un progetto di fattibilità tecnico-economica, al fine di confrontare diverse soluzioni alternative con quella di riferimento».
«È utile – ha proseguito – sviluppare la prima fase del progetto di fattibilità limitando il confronto ai due sistemi di attraversamento con ponte a campata unica e ponte a più campate. La prima fase del progetto dovrà essere sottoposta a un successivo dibattito pubblico. Un ponte a più campate consentirebbe di localizzare il collegamento in posizione più prossima ai centri abitati di Messina e Reggio Calabria con minore estensione dei raccordi multimodali, un minore impatto visivo, una minore sensibilità agli effetti del vento, costi presumibilmente inferiori e maggiore distanza dalle aree naturalistiche pregiate. Il gruppo di lavoro ritiene che sia più efficiente finanziare il sistema di attraversamento stabile interamente e in modo trasparente a carico della finanza pubblica, anche analizzando le ipotesi che al tempo erano state formulate».
Per quel che riguarda i tempi, il Ministro alle Infrastrutture ha le idee abbastanza chiare: «La prima fase del progetto di fattibilità potrebbe concludersi entro la primavera 2022, per avviare un dibattito pubblico e venire a una scelta condivisa in maniera da evidenziare le risorse nella Legge di Bilancio 2023. Sarebbe opportuna, in ogni caso, l’istituzione di un gruppo di lavoro dedicato a supportare e coordinare l’intero processo con la partecipazione sia di esperti che dei rappresentanti dei ministeri coinvolti». Già ascoltati, ha evidenziato infine Giovannini, i presidenti di Sicilia e Calabria e non è escluso il coinvolgimento dei sindaci delle Città Metropolitane coinvolte, vale a dire Messina e Reggio.
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