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Picciolo: “Salvo il centro trasfusionale del Papardo, ringraziamo la Lorenzin”

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ospedale-papardo“Ringraziamo il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, per la grande sensibilità dimostrata e concludiamo il 2014 con una buona notizia per la sanità messinese che riguarda la proroga (inserita nella Legge di stabilità votata lo scorso 24 Dicembre) per l’accreditamento del centro trasfusionale dell’Ospedale Papardo, scaduto lo scorso primo Novembre”: lo afferma il deputato regionale del Patto dei Democratici per le Riforme, Giuseppe Picciolo, che ha evidenziato “l’importanza di lavorare in sinergia con gli amici del Ncd, Nino Germanà ed Enzo Garofalo che abbattendo il muro delle asfittiche divisioni partitiche hanno accolto il grido d’allarme lanciato in favore di un importante reparto del nosocomio messinese, messo seriamente a rischio di declassamento per questioni che nulla hanno a che vedere con la buona sanità. Adesso – ha proseguito l’on Picciolo – senza tentennamenti si dia corso alle richieste per l’accreditamento della struttura che tra l’altro prevede come figura primariale quella di un trasfusionista mentre ad oggi il ruolo è ricoperto da un medico anestetista. Se è il caso, ha concluso Picciolo – venga richiesto a “scavalco” un responsabile per questa struttura, proveniente dal Policlinico o dall’Asp 5, ed in ogni caso si dia un segnale nuovo ai dirigenti medici, evidenziando che non è più possibile danneggiare per interessi particolari un bene comune che deve essere invece tutelato osservando scrupolosamente le dettagliate prescrizioni imposte dal protocollo nazionale per l’accreditamento dei centri trasfusionali, tra cui ricordo la nomina di un esperto esterno che sovraintenda alle procedure ed un sistema di controllo informatico certificato. Ribadisco – ha concluso Picciolo – che questa è una battaglia vinta grazie alla buona Politica fatta di amore per il territorio che deve essere curato senza distinzioni partitocratiche e dando così lustro alla “politica del fare”, unico antidoto alla marea montante del disgusto nei confronti delle istituzioni”.

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