«E’ finita la fase di espansione: bisogna puntare sulla rigenerazione dell’esistente». Con queste parole il professor Carlo Gasparrini ha iniziato la presentazione dello schema preliminare del Piano Regolatore Generale di Messina. Presentato ieri pomeriggio a Palazzo Zanca, alla presenza del Sindaco Accorinti e dell’Assessore all’Urbanistica Sergio De Cola, il PRG ha l’obiettivo principale di creare una dimensione urbana sostenibile, per una città da rigenerare senza consumare suolo nuovo.
Messina attualmente, infatti, presenta una sovra-dotazione di spazi abitativi. «Negli ultimi decenni si è costruito troppo e male – ha spiegato Gasparrini – e oggi ci sono circa 40 metri quadri edificati a disposizione per ogni cittadino». E proprio partendo da questo dato che si è cercato di ideare lo schema preliminare del nuovo PRG che propone un modello di città abitabile, accessibile e bella.
Come sarà la Messina di domani?
Per rispondere a questa domanda Gasparrini ha illustrato le 5 strategie chiave che potrebbero permettere a Messina di voltare pagine e diventare una:
- città-mosaico di paesaggi eccellenti. La Città dello Stretto ha la fortuna di avere un paesaggio splendido, fatto di mare e di monti. La forza del paesaggio, quindi, deve essere sfruttata al meglio per il futuro della città. Questo vuol dire progettare Messina partendo dalla centralità del suo paesaggio e tenendo conto della natura che la circonda;
- città resiliente e anti-fragile. Una strategia, questa, che parte dalla consapevolezza dei rischi sismici e idrogeologici del territorio a cui Messina deve adattarsi. Si potrà raggiungere così un obiettivo fondamentale: la riduzione dell’esposizione ai rischi, per una nuova abitabilità del territorio;
- città policentrica, rigenerata e abitabile. Messina, secondo Gasparrini, necessità di una profonda riconversione del settore delle costruzione, orientata al riciclo e all’innovazione tecnologica. Il nuovo Piano Regolatore Generale dovrà, quindi, favorire un ampio e diffuso processo di rigenerazione della città esistente e ci capacitazione sociale e imprenditoriale;
- città-snodo, interconnessa e accessibile. Con il nuovo PRG Messina sarà una città dotata di nuove reti infrastrutturali, dentro flussi crescenti di persone, merci, informazioni e culture. «Ogni anno sono 8 milioni i visitatori che transitano su Messina – ha affermato Gasparrini – e grazie ad una razionalizzazione dei flussi, sarà possibile sfruttare al meglio la posizione strategica della città e averne anche un rientro economico».
- città attrattiva, accogliente e creativa. Il turismo è, senza dubbio, una delle risorse da sfruttare meglio a Messina, soprattutto se si considera che nel 2016 si sono registrati 38.702 arrivi. «Questo dato, però, entra in conflitto con l’offerta alberghiera che, nello stesso periodo, decresce notevolmente – illustra Gasparri. Messina non ha più un albergo a 5 stelle». La città dello Stretto deve, quindi, puntare ad offrire una risposta concreta al turismo in entrata, puntando a diventare punto di sosta e non solo di passaggio per i turisti che, troppo spesso, preferiscono mete limitrofe come Taormina.
Il preliminare del Piano Regolatore Generale prevede, tenendo conto delle 5 strategie identificate, di:
- valorizzare la Messina storica come componente principale dell’identità urbana;
- rigenerare la città esistente senza creare nuove zone di espansione.
L’incontro di ieri ha rappresentato anche un’utile occasione per illustrare i tre principali progetti da realizzare nella città di Messina: il parco metropolitano dei Peloritani e il pettine delle fiumare, la sequenza dei paesaggi e delle eccellenze sui due mari e la ferrovia dismessa come greenway della rigenerazione urbana.
Tanto, quindi, c’è da fare e la Messina di oggi è davvero diversa da quella che potrebbe diventare seguendo il preliminare del PRG ma secondo Gasparrini il progetto, seppur ambizioso, è fattibile e l’obiettivo da raggiungere è davvero importante per non continuare su questa strada.
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Ma lo sfascio fatto come si elimina? Non si può cucire un vestito nuovo su uno sdrucito.E chi ferma gli speculatori? Messina ha bisogno di cambiare x prima i messinesi.
Volontà politica. Strategia politico-economica. Recupero e rigenerazione urbana e territoriale e orientata. Economia green, economia culturale, economia turistica, paesaggistica, della pesca, del retro-costa agricolo e di trasformazione, conversione tecnologica ad energia rinnovabile del trasporto via mare, sia di nuova produzione industriale che di trasformazione della flotta esistente, cooperazione con le Ferrovie dello Stato per treni veloci, ad energia rinnovabile, con non più di 8 carrozze cadauno, …