Siamo agli ultimi posti nelle classifiche per qualità della vita, per traffico e adesso anche per quanto riguarda il verde urbano; a confermare il primato (negativo) di Messina è il rapporto della Coldiretti. L’associazione di rappresentanza e assistenza dell’agricoltura italiana, infatti, su dati Istat riferiti all’allarme per le temperature da bollino rosso, chiarisce la situazione del verde pubblico nelle grandi città italiane. «Per difendersi da ondate da calore e inquinamento – scrive la Coldiretti – ogni italiano dispone in media di appena 31 metri quadrati di verde urbano con una situazione preoccupante nei grandi centri».
A Messina non c’è verde pubblico
Quando si parla di situazione preoccupante facciamo bene a pensare a Messina che, secondo i dati della Coldiretti, garantisce (si fa per dire) solo 6,4 metri quadrati per abitante di verde pubblico. Poi si va a Roma con 16,7 metri quadrati, seguita dai 18 di Milano e dai 24,3 di Firenze.
«Il caldo è fra le calamità meteo più letali al mondo tanto che – spiega Coldiretti – l’ultimo report dell’Agenzia europea per l’ambiente lo considera responsabile di ben 9 morti su 10 legate ad eventi meteo con quasi 140mila vittime negli ultimi 30 anni nei paesi dell’Unione. A pesare in particolare è il fenomeno dell’isola di calore urbana, con le persone che vivono nelle città che hanno un rischio maggiore di mortalità in condizioni di elevata temperatura e umidità, rispetto a coloro che vivono in ambiente sub-urbano o rurale, secondo l’Istituto superiore di sanità». (In foto gli alberi di Piazza Cairoli “vittime” della potatura nel 2020).
A cosa serve il verde urbano
«In una situazione di cambiamenti climatici con ondate di calore sempre più intense e persistenti, – continua la nota – è strategica la presenza e la gestione del verde urbano tanto che un parco di grandi dimensioni può abbassare il livello di calore da 1 a 3 gradi rispetto a zone dove non ci sono piante o ombreggiature verdi. Maggiore è la copertura verde, maggiori sono i benefici per la salute della popolazione e più ampia è la difesa contro la canicola estiva.
Gli alberi infatti – continua Coldiretti – rinfrescano gli ambienti in cui si trovano grazie sia all’ombreggiatura che creano sia alla traspirazione e fotosintesi del fogliame diventando dei grandi condizionatori naturali: un’area verde urbana di 1500 metri quadrati raffredda in media 1,5 gradi e propaga i suoi positivi effetti a decine di metri di distanza.
Oltre ad essere una barriera anti afa, le piante combattono anche l’inquinamento che è considerato dal 47% degli italiani la prima emergenza ambientale secondo l’indagine Coldiretti/Ixe’. Bisogna intervenire in modo strutturale – rileva Coldiretti – ripensando lo sviluppo delle città e favorendo la diffusione del verde pubblico e privato con le essenze più adatte alle condizioni climatiche e ambientali dei singoli territori. Una pianta adulta – precisa Coldiretti – è capace di catturare dall’aria dai 100 ai 250 grammi di polveri sottili e un ettaro di piante elimina circa 20 chili di polveri e smog in un anno».
Le soluzioni
Una delle soluzioni sarebbe quindi quella di rimpolpare il verde urbano di Messina, ma anche prendersi cura di quello già esistente. Più in generale, Coldiretti e Federforeste hanno elaborato un progetto nell’ambito del Pnrr per piantare in Italia milioni di alberi nell’arco dei prossimi cinque anni nelle aree rurali e in quelle metropolitane anche per far nascere foreste urbane con una connessione ecologica tra le città, i sistemi agricoli di pianura a elevata produttività e il vasto e straordinario patrimonio forestale presente nelle aree naturali.
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