La “Rete No Ponte-Comunità dello Stretto” fa il punto della situazione sugli ultimi rivolgimenti che hanno avuto per protagonista il famigerato Ponte sullo Stretto. E questo pomeriggio alle 16.00 partirà il corteo che ribadirà la richiesta alla Regione Siciliana di ritirare immediatamente le proprie quote azionarie e il proprio rappresentante in Consiglio d’amministrazione della Stretto di Messina Spa (società concessionaria per la progettazione e costruzione del Ponte sullo Stretto), e, inoltre, la soppressione della Stretto di Messina Spa, il recesso dal contratto con Eurolink (General Contractor per la progettazione e costruzione del Ponte), il non riconoscimento di alcuna penale e alcun debito. La manifestazione si inserisce in un progetto più ampio di protesta contro le Grandi Opere che vede coinvolti anche i No Tav e che proseguirà il 23 Marzo in Valsusa, per impedire una nuova linea Tav, e il 30 Marzo a Niscemi, per revocare la costruzione del Muos, il sistema d’antenne satellitari ad alto inquinamento elettromagnetico. Un capitolo che sembrava ormai chiuso, quello del Ponte sullo Stretto, dopo il definanziamento definitivo del 2 marzo e che invece presenta, neanche tanto a sorpresa, nuovi risvolti. In campagna elettorale è stato uno dei temi preferiti da Silvio Berlusconi; l’Eurolink comunica l’intenzione di voler recedere dal contratto «confessando — afferma la “Rete No Ponte” —, probabilmente, il vero obiettivo : la riscossione delle penali; Impregilo, invece, le penali le inserisce nei bilanci. «Siamo abituati a queste periodiche ripartenze — spiegano. Tanto che abbiamo imparato a non considerarle come un’anomalia bensì come la norma, come un modello secondo il quale i territori vengono espropriati della loro ricchezza più attraverso l’iter che attraverso la vera e propria realizzazione delle opere». «È per questo che abbiamo collocato la nostra critica al Ponte sullo Stretto nell’ambito della più generale opposizione alla politica delle grandi opere, attraverso la quale ingenti risorse sono state trasferite dalle casse pubbliche a poche grandi imprese aggiudicatrici dei grossi appalti, secondo un sistema che, attraverso strumenti come il Project Financing e il General Contractor, ha impedito ai territori di decidere del proprio futuro e ai cittadini di prendere parola». Contro questi progetti e contro questo modello il Movimento No Ponte torna di nuovo in piazza, per chiudere definitivamente la partita del Ponte sullo Stretto e per unire e continuare le lotte per la Rinascita del Territorio. In occasione del corteo “No Ponte”, che si terrà questo pomeriggio, si verificheranno delle deviazioni di percorso dei bus dell’Atm in partenza da Cavallotti, che saranno valide dalle 16.00 fino al termine del corteo:
Linee dirette al sud: Cavallotti – via La Farina – viale Europa – via Catania e percorso regolare.
Linee provenienti da nord potrebbero subire deviazioni di percorso su Corso Cavour e via Tommaso Cannizzaro qualora fosse occupata la corsia preferenziale di via Garibaldi.
L’esercizio Tranviario verrà fermato, al fine di evitare condizioni di pericolo, per riprenderlo non appena la sede tranviaria sarà sgombra da manifestanti.
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