«Sul Parco Urbano di Camaro Sant’Antonio è calato un ingiustificato silenzio»; esordiscono così i consiglieri di Fratelli d’Italia: Libero Gioveni (Consiglio Comunale) e Alessandro Cacciotto (Terza Municipalità) che chiedono, quindi, chiarimenti alla struttura commissariale per il Risanamento di Messina, guidata dal Prefetto Cosima Di Stani, che «continua a non dare risposte, né sui tempi né sul merito, ad una comunità ferita».
Iniziati a novembre del 2003, i lavori per riqualificare la zona a sud della città non sono ancora stati completati. «Un reiterato immobilismo – prosegue la nota – che grava su Camaro San Paolo, soprattutto perché lo scorso 1 ottobre avevamo chiesto chiarimenti al Commissario Straordinario per il Risanamento Cosima Di Stani, che non ci ha dato ancora riscontro».
Parco Urbano di Camaro
La storia del Parco Urbano di Camaro è quindi stata interrotta diverse volte. «Espropri, prelievo e smaltimento dell’amianto, ricorsi al TAR e al CGA e, in ultimo, il contenzioso che l’IACP ha avuto con l’impresa aggiudicatrice e quella subappaltatrice. Per non parlare – continuano Gioveni e Cacciotto – dei sentimenti di rassegnazione e indignazione che predominano su tutta la popolazione di Camaro S. Paolo e, in particolare, fra i residenti delle palazzine limitrofe all’area; nonché fra i frequentatori della vicina parrocchia, che avrebbe potuto già sfruttare benissimo da quasi 8 anni questo prezioso spazio per le diverse attività oratoriali, visto che la consegna dell’opera era prevista addirittura per il mese di giugno 2014. Eppure non mancherebbe molto adesso al completamento di questo autentico “gioiello di architettura”, per cui rappresenterebbe davvero una beffa per i residenti della zona non giungere per poco al “fotofinish” di un’opera che certamente rappresenterebbe un “fiore all’occhiello” non soltanto per la vallata di Camaro, ma anche per l’intera città».
Lavori incompleti
Ma cosa manca per completare il Parco Urbano di Camaro? A dircelo è sempre la nota dei due consiglieri che da tempo si occupano della questione. «Non sono stati ancora del tutto completati: l‘anfiteatro, la strada interna, i parcheggi e l’impianto di videosorveglianza composto da ben 5 telecamere, così come non è stata ancora rifinita la piazza e allocati gli arredi.
Ad onor del vero, ARISME era riuscita ad ottenere, dopo una visita di valutazione tecnico-amministrativa da parte del collaudatore avvenuta nel mese di maggio 2020, il verbale relativo allo stato di consistenza dei lavori. Un atto necessario per poter bandire finalmente la nuova gara d’appalto per il completamento, non prima però di aver accertato la corrispondenza fra quanto eseguito fino alla risoluzione del contratto e ammesso in contabilità e quanto previsto nel progetto approvato; tenendo conto che le somme residue di 431.000 euro in capo all’IACP in atto non possono di certo essere considerate più sufficienti.
Auspichiamo, quindi, – concludono Libero Gioveni e Alessandro Cacciotto – che al netto del mancato riscontro alla nostra nota del 1 ottobre sullo stato dell’arte dell’opera, molto presto si riaccenda concretamente la speranza fra i residenti di Camaro S. Paolo di vedere completato finalmente un progetto che allo stato attuale sta facendo ancora di più affondare nel degrado una zona e una comunità desiderose di riscatto».
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