Via il divieto di sosta in via Adolfo Celi? Il provvedimento c’è da sei mesi, ma non è ancora stato applicato. A denunciarlo sono il consigliere comunale Libero Gioveni (FdI) e il collega della II Circoscrizione, Giovanni Danzi, che sollecitano la Giunta Comunale: «Possono mai trascorrere 6 mesi dall’emissione di una ordinanza viabile senza che ne sia stata data ancora esecuzione? A Messina succede».
Dopo le tante lamentele da parte dei residenti e le richieste dei due consiglieri, l’Amministrazione Comunale ha emesso lo scorso novembre l’ordinanza per eliminare il divieto di sosta con rimozione coatta dal tratto della S.S. 114 compreso fra Contesse e Pistunina e istituire invece la sosta con appositi stalli. A distanza di sei mesi, però, la vecchia segnaletica permane, il provvedimento non è stato applicato e i residenti sono in attesa.
Obiettivo dell’ordinanza, sottolineano Gioveni e Danzi, era: «Di consentire ai tanti residenti della zona negli stabili di vecchia costruzione privi di posti auto di non incorrere più, come accaduto negli ultimi anni, nelle sgradevoli multe inflitte dalla Polizia Municipale o, peggio ancora, nella rimozione forzata delle loro autovetture».
«Dopo tanti solleciti fatti – aggiungono –, condivisi anche dalla Circoscrizione, eravamo riusciti con nostra grande soddisfazione a far emettere nel novembre scorso l’ordinanza n. 1366 da parte del Servizio mobilità urbana, che però ad oggi giace ancora nei cassetti del Servizio manutenzioni, visto che da tempo questo genere di provvedimenti non vengono più fatti da un unico ufficio, bensì da due che evidentemente non parlano la stessa lingua in termini di tempistica di esecuzione».
Il risultato? «A ben 6 mesi dal varo dell’ordinanza – segnalano i due esponenti di Fratelli d’Italia –, i cartelli di divieto di sosta sono ancora in bella vista in via Adolfo Celi con i rischi che ne conseguono per i residenti che non sanno più a che santo votarsi!». Per queste ragioni, Gioveni e Danzi sollecitano il vicesindaco e assessore alla Mobilità, Salvatore Mondello, a prendere provvedimenti.
(Foto di repertorio)
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