Nei prossimi mesi Palazzo Zanca ospiterà un asilo nido per i figli dei dipendenti comunali i cui lavori sono stati appaltati lo scorso maggio alla ditta Giovanni Milone. Fin qui tutto sembrerebbe normale: all’interno del Comune verrà attivato un servizio importante finanziato dalla Regione. Peccato che per realizzare l’asilo. la sede municipale subirà degli interventi che andranno ad alterare il disegno prospettico del Palazzo.
In particolare, venerdì prossimo una finestra che si affaccia su via Consolato del Mare, verrà trasformata in un portone che fungerà da uscita di emergenza. Lavori che il consigliere comunale Piero Adamo, in qualità di presidente della Commissione Cultura, giudica altamente invasivi. Non è d’accordo però la Soprintendenza che ha invece autorizzato gli interventi, dando evidentemente poco peso alle modifiche a cui Palazzo Zanca andrà incontro. Adamo chiede al sindaco Accorinti di sospendere i lavori e valutare la possibilità di una soluzione alternativa che consenta di salvaguardare l’originario prospetto dell’edificio.
E a proposito di soluzioni alternative, l’architetto Nino Principato indica una strada alternativa. “Quello previsto – spiega Principato – è un intervento irreversibile che oltre a distruggere il rivestimento basamentale in pietra di Billiemi, infliggerà una ferita di non poco conto a un monumento simbolo della rinascita di Messina. Si potrebbe, dunque, ovviare utilizzando una porta già esistente ubicata nel corridoio del Palazzo e in continuità all’uscita di piazza Antonello, peraltro provvista di passerella per i disabili. Come mai – si domanda Principato – la Soprintendenza è stata così solerte nell’autorizzare quest’intervento per poi di contro censurare energicamente il riempimento di una lacune nel pavimento musivo della Galleria Vittorio Emanuele, per sua stessa natura asportabile?”
Andrea Castorina
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