Il Comune non è più un luogo sicuro per i Consiglieri. A denunciare il problema, chiedendo che «venga garantita l’incolumità dei componenti del civico consesso», è la capogruppo del Nuovo CentroDestra, Daniela Faranda. A distanza di 15 giorni da una nota, avente a oggetto “Gestione sicurezza sedute consiliari e riunioni”, rivolta al sindaco, Renato Accorinti, alla presidente del Consiglio comunale, Emilia Barrile, e, per conoscenza, al Prefetto, Stefano Trotta, e al Questore di Messina, Giuseppe Cucchiara, Faranda riporta quanto accaduto lo scorso 17 aprile, durante una riunione convocata in aula consiliare.
«Alla luce di quanto accaduto venerdì scorso e considerato che episodi simili si ripetono periodicamente ogni volta che viene votato o discusso in aula un documento o un provvedimento, (così come avvenuto per le occupazioni di immobili pubblici, l’isola pedonale Cairoli, la destinazione dei fondi Tasi, l’emergenza abitativa, il regolamento Cosap) e che più volte noi consiglieri siamo stati oggetto di invettive, quasi ai limiti dello scontro fisico, sia in aula che nei corridoi, la nostra serenità viene meno. Infatti, in un clima di malcontento generale e di caccia alle streghe queste irruzioni sono sempre più frequenti e minano la libertà di esercizio del mandato elettivo».
Da qui la richiesta di ripristinare alcuni minimi accorgimenti esistenti prima dell’elezione dell’attuale sindaco: «Accorinti al suo insediamento ha deciso di rimuovere i tornelli posti all’ingresso di palazzo Zanca sostenendo la tesi che il municipio è ‘la casa dei cittadini’; idea condivisibile per alcuni versi, ma che non tiene conto delle esigenze di sicurezza di tutti noi».
«Infatti, segnalo che il sindaco – prosegue −, dopo alcuni mesi dal proprio insediamento e dopo varie proteste che si sono spinte fino alla sua stanza, ha messo in atto gli accorgimenti del caso, porte chiuse, uscieri e scorta con agenti di polizia municipale, curandosi delle proprie esigenze di sicurezza ma trascurando quelle degli altri organi dell’ente e in particolare dei consiglieri comunali che, sono quotidianamente esposti alle minacce verbali e fisiche di chiunque».
Ai destinatari della nota, Faranda chiede, pertanto, che «si adottino gli opportuni provvedimenti “estendendo le norme di sicurezza già adottate dal primo cittadino anche ai consiglieri comunali in occasione alle sedute consiliari o di commissione, onde garantire un sereno esercizio delle attività consiliari”».
«Si aggiunge, a quanto segnalato – conclude −, che tutti gli uffici e gli spazi comuni sono alla portata di chiunque, senza alcun tipo di controllo e pertanto chiederò formalmente al Signor Sindaco di ripristinare le porte di sicurezza agli ingressi di Palazzo Zanca».
(666)