Se il settore turismo fa ben sperare – e non è poco per una città la cui vocazione è innegabilmente legata a questo settore –, sul fronte commerciale, Messina continua a collezionare chiusure. Si parla, infatti, di 343 imprese locali che hanno chiuso i battenti nel primo quadrimestre del 2015. Un dato che non lascia spazio all’immaginazione e che infonde più di qualche timore.
A snocciolare i dati di una crisi difficile da arginare il presidente di Confesercenti Messina, Alberto Palella, durante l’assemblea annuale che si è tenuta nella Sala Consulta della Camera di Commercio. Un arco di tempo di 4 mesi che ha registrato più chiusure rispetto ad aperture. L’ostacolo principale – ha chiarito Palella – sembra essere il fisco per chi si muove nel settore del commercio e dell’amministrazione.
Non solo dati negativi, però. Il presidente di Confesercenti ha anche ricordato che segnali positivi giungono dal versante dei consumi, dell’occupazione e degli investimenti. Anche se l’eccessiva burocrazia delle pratiche rende complesso l’iter di ottenimento di questi ultimi.
Dati alla mano, e considerata la forza del turismo in un territorio che può sfruttare a pieno questa risorsa, si è parlato anche dell’importanza di creare dei programmi atti a sviluppare le potenzialità del settore turistico.
All’assemblea erano presenti – come annunciato nei giorni scorsi – il presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone; il presidente nazionale Confesercenti, Massimo Vivoli; il commissario straordinario della Camera di Commercio di Messina, Francesco De Francesco; il direttore regionale di Confesercenti Sicilia, Michele Sorbera.
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