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Oceano sui rifiuti: «Una condizione che si ripete non è più un’emergenza»

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oceano-lilloIl segretario generale della Cgil, Lillo Oceano, interviene sull’emergenza rifiuti nella quale è piombata la città in questi giorni, evidenziando l’assoluta prevedibilità della situazione e quindi l’esigenza che andasse gestita diversamente.

«Come già avvenuto per il blocco dei servizi sociali che ha lasciato senza assistenza, e quindi in condizione di emergenza, persone bisognose e lavoratori, così sta ora accadendo ora per l’emergenza rifiuti — osserva Oceano. Situazioni assolutamente prevedibili che andavano quindi gestite in modo da non sfociare in emergenza. Non è certo la prima volta che la nostra città si risveglia sommersa dai rifiuti, ogni volta per le medesime problematiche alle quali però nel tempo non è stata trovata alcuna soluzione. Ed è questo il nodo». Oltre al disagio per i cittadini, il segretario generale della Cgil mette in risalto anche lo spettacolo raccapricciante che si trovano di fronte i crocieristi in visita nella nostra città: «Un gravissimo autogol che inevitabilmente danneggerà anche quella potenzialità ancora poco espressa e sulla quale in tanto si parla legata al turismo locale. Eppure non è certo la prima volta che Messina si trova e per le medesime ragioni». Un degrado progressivo con servizi inefficienti, strade disastrate e marciapiedi invasi da immondizia, sporcizia ed erbacce, è l’immagine che restituisce ai visitatori la città in questo momento. Oceano denuncia quindi l’inefficienza e il malfunzionamento della macchina che amministra. «Un’emergenza che periodicamente Messina si trova a vivere, ogni volta per le stesse identiche motivazioni. Ognuna di queste condizioni di disagio, a partire proprio dall’emergenza rifiuti che, complice il caldo anch’esso prevedibile, rischia di trasformarsi in un’emergenza sanitaria, evidenzia un grave malfunzionamento della macchina amministrativa cittadina incapace di gestire situazioni ordinarie senza sfociare in emergenze. Condizioni che pesano anche sui lavoratori di questi settori che pagano, esattamente come i cittadini, il prezzo di una disorganizzazione e di una incapacità amministrativa non nuova. Messina deve voltare pagina — conclude — ma ancora oggi, a poche settimane dalle elezioni, non abbiamo la sensazione che i candidati siano consapevoli di quali siano le priorità della città: il lavoro, il buon funzionamento dei servizi di base ai cittadini, un progetto di sviluppo. E purtroppo che non abbiano nemmeno individuato possibili e credibili soluzioni a questi gravissimi problemi».

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